Cdp spa ha chiuso il 2020 con un utile netto pari a 2,8 miliardi di euro, in crescita dell'1% rispetto al 2019. Le risorse mobilitate nel 2020 sono pari a 21,7 miliardi di euro (+2%). Lo rende noto Cdp dopo che il Cda, presieduto da Giovanni Gorno Tempini, ha approvato il progetto di Bilancio d'esercizio, il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 e la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2020 del Gruppo Cdp inclusa nel primo Bilancio integrato di sostenibilità. Il progetto di Bilancio, illustrato dall’Amministratore delegato Fabrizio Palermo, sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti che verrà convocata dal Consiglio di Amministrazione.
Con riguardo alla raccolta, questa si attesta a 378 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto al dato di fine 2019. Nello specifico la raccolta postale è pari a 275 miliardi di euro (+4% rispetto al 2019) e registra la miglior performance di raccolta netta Cdp degli ultimi 8 anni (+6 miliardi di euro), anche grazie alle iniziative lanciate nel corso dell’anno in termini di nuovi prodotti e servizi digitali, che hanno consentito una forte crescita delle vendite sul canale online (+75% rispetto al 2019); la raccolta da banche e clientela, pari a 83 miliardi di euro (+16% rispetto al 2019), si è rafforzata con l’obiettivo di proseguire il percorso di diversificazione delle fonti di provvista e supportare gli impieghi di business, anche in risposta all’emergenza Covid-19; la raccolta obbligazionaria è pari a 21 miliardi di euro (+8% rispetto al 2019).
Il patrimonio netto è pari a 25,5 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2019 (+2%) grazie ai solidi risultati economici, che hanno più che compensato i dividendi distribuiti nell’anno. Con riguardo all’attività promozionale, le risorse mobilitate da Cdp a beneficio di imprese, Infrastrutture, Pa e Territorio e Cooperazione Internazionale sono state pari a 21,7 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2019 (+2%).
Il margine di interesse risulta pari a 2,1 miliardi di euro, in aumento rispetto al 2019 per il miglioramento dello spread fra attività fruttifere e passività onerose, grazie al contenimento del costo della raccolta ed all’incremento del rendimento degli impieghi, anche attraverso l’allineamento del rendimento della liquidità alle caratteristiche di costo e durata delle passività che la alimentano; i dividendi si attestano a 1,1 mld di euro, in riduzione rispetto al 2019 principalmente per il minore dividendo di Eni, a causa della revisione della dividend policy; gli altri ricavi netti, pari a 1 mld di euro, registrano una crescita rispetto al 2019 principalmente grazie alle strategie di gestione del rischio tasso attivate sul portafoglio titoli. Il costo del rischio risulta pari a -0,3 mld di euro, in peggioramento rispetto al 2019, che aveva beneficiato di riprese di valore su alcune esposizioni creditizie e partecipative.
Le spese del personale e amministrative si attestano a 0,2 miliardi di euro, in aumento rispetto al 2019 per la prosecuzione del preventivato piano di rafforzamento dell’organico aziendale. Complessivamente, il forte controllo sui costi ha consentito di mantenere il cost/income a livelli estremamente contenuti (5%, in linea con il 2019).
Con riguardo alle voci patrimoniali, il totale attivo risulta pari a 410 mld di euro (+6% rispetto al 2019) ed è costituito principalmente da disponibilità liquide e altri impieghi di tesoreria per 183 mld di euro, crediti per 107 mld di euro, titoli di debito per 74 mld di euro e partecipazioni e fondi per 35,6 mld di euro. Nello specifico le disponibilità liquide e altri impieghi di tesoreria ammontano a 183 mld di euro, in crescita (+7%) rispetto al dato registrato a fine 2019; i crediti, pari a 107 mld di euro, registrano un aumento del 6% rispetto al saldo di fine 2019, principalmente per i maggiori volumi di finanziamento. Tale incremento è in parte riconducibile alle misure straordinarie poste in essere da Cdp per fronteggiare l’emergenza Covid-19, che hanno determinato un effetto positivo sui nuovi impieghi dell’anno; i titoli di debito, pari a 74 mld di euro, sono in aumento del 4% rispetto al dato di fine 2019. Il portafoglio si compone prevalentemente di titoli di Stato della Repubblica Italiana ed è detenuto in ottica di investimento e stabilizzazione del margine d’intermediazione; le partecipazioni e fondi, pari a 35,6 mld di euro, risultano in aumento del 4% rispetto al dato di fine 2019.
Il bilancio consolidato del gruppo Cdp include società sulle quali la Capogruppo Cdp non esercita direzione e coordinamento (tra cui rilevanti partecipate quotate quali Eni, Poste Italiane, Snam, Terna, Italgas, Fincantieri, Saipem, WeBuild). Il risultato d’esercizio ante imposte del Gruppo Cdp si attesta a 2,5 miliardi di euro, in significativa crescita rispetto al 2019 (2 miliardi di euro, +25%), principalmente grazie ai positivi risultati della Capogruppo. Includendo, invece, il residuo perimetro oggetto di consolidamento, non soggetto a direzione e coordinamento, l’utile netto consolidato è pari a 1,2 miliardi di euro, a fronte dei 3,4 miliardi di euro registrati nel 2019. La variazione è principalmente riconducibile all’effetto della valutazione a patrimonio netto di Eni (-2,5 mld nel 2020).
Il totale attivo consolidato si attesta a 512 miliardi di euro e risulta in aumento del 14% (pari a 63 miliardi di euro) rispetto alla chiusura dell’esercizio precedente. Le variazioni principali riguardano le voci delle disponibilità liquide, dei crediti e dei titoli.
La raccolta complessiva è pari a 417 miliardi di euro, in aumento dell’8,1% rispetto alla fine del 2019. Nello specifico, la raccolta da banche risulta in aumento di 25 miliardi di euro, in particolare a livello di raccolta istituzionale, mentre la raccolta obbligazionaria si incrementa del 3,6%, principalmente grazie alle nuove emissioni di Cdp, Terna ed Italgas. Il patrimonio netto consolidato è pari a 33,7 miliardi di euro, di cui 20,4 miliardi di euro relativi al patrimonio netto del Gruppo. Nel corso dell’anno il Gruppo Cdp ha mobilitato risorse per 38,6 miliardi di euro, in aumento di 4,0 miliardi di euro rispetto al 2019.