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Mostre: Juan Muñoz all'Hangar Bicocca, prima personale in Italia

Di scena all'Hangar Bicocca, la prima personale italiana dedicata a Juan Muñoz, a cura di Vicente Todolí, 'Double Bind & Around'. L’intero progetto si espande nei 5.300 metri quadrati delle 'Navate' di HangarBicocca, propone 15 opere di uno degli artisti più significativi del panorama contemporaneo.

Mostre: Juan Muñoz all'Hangar Bicocca, prima personale in Italia
08 aprile 2015 | 17.28
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"E' impressionante il messaggio che riesce a trasferire. Ognuno lo può interpretare come vuole, ma c'è dentro tantissimo della nostra umanità. Una mostra da vedere e ognuno deve valutarla per le emozioni che riesce a provare". Così il presidente e ad di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, presenta la mostra che inaugura domani al pubblico all'Hangar Bicocca, la prima personale italiana dedicata a Juan Muñoz (artista scomparso nel 2001), a cura di Vicente Todolí, 'Double Bind & Around'. Fino al 23 agosto.

L’intero progetto espositivo, che si espande nei 5.300 metri quadrati delle 'Navate' di HangarBicocca, propone 15 opere (con oltre 100 figure scultoree) di uno degli artisti più significativi del panorama contemporaneo e comprende i suoi lavori più rilevanti, tra cui The Wasteland (1986), Waste Land (1986), Ventriloquist Looking at a Double Interior (1988-2000), Conversation Piece, Dublin (1994), The Nature of Visual Illusion (1994-1997) e Many Times (1999).

L'installazione Double Bind rappresenta la più significativa creazione dell'artista, morto nel 2001 all'età di 48 anni, pochi mesi dopo la sua realizzazione. Concepita ed esposta negli spazi della Turbine Hall all'interno del progetto Unilever Series presso la Tate Modern (Londra, 2001), non è mai più stata ricostruita.

Double Bind viene ripresentata riadattandola completamente su una superficie di 1.500 metri quadrati e intervenendo sui volumi verticali dello spazio ex industriale di HangarBicocca. Formata da una serie di scenari oscuri e da elementi architettonici che giocano sul contrasto tra visibile e invisibile, tra realtà e illusione, essa si compone strutturalmente di tre livelli e due ascensori in continuo movimento. Dal livello superiore, il visitatore fruisce della visione di una superficie con forme geometriche che contiene buchi e condotti reali e illusori. Al livello intermedio, invece, appaiono figure scultoree singole o in gruppo bloccate nei loro atteggiamenti in una dimensione temporale e spaziale indefinita. Muñoz crea un insieme architettonico asettico attraverso elementi strutturali, come griglie e finestre sbarrate. Nell’insieme, l’installazione evoca un’atmosfera simile a quella di un parcheggio sotterraneo.

La mostra Double Bind & Around, nel suo complesso, modifica gli spazi di HangarBicocca, e raggruppa alcune delle opere più importanti di Juan Muñoz, tra cui The Wasteland (1986), formata da un pavimento optical e dal pupazzo di un ventriloquo poggiato su una mensola, Waste Land (1986), dove un altro pupazzo da ventriloquo è collocato su un muretto mentre volge lo sguardo verso il medesimo pavimento optical, e Many Times (1999), formata da una “folla” di figure dal volto orientale disposte nello spazio le cui espressioni raffigurano dei ghigni taglienti.

Expo, l'esposizione universale che aprirà il primo maggio, sarà "un'opportunità enorme per mostrare la grandezza di un artista in uno spazio enorme come questo - ha sottolineato Tronchetti Provera - con una opportunità per tutti di vedere quanto l'intergrazione tra il mondo dell'arte e il mondo dell'industria sia fondamentale per la crescita della civiltà".

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