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Mostre: a Milano dal 5 novembre le icone del Jazz nelle foto di Roberto Polillo

John Coltrane fotografato da Roberto Polillo a  Milano, nel 1962
John Coltrane fotografato da Roberto Polillo a Milano, nel 1962
30 ottobre 2019 | 16.19
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Arrigo Polillo (Pavullo nel Frignano, 12 luglio 1919 - Milano, 17 luglio 1984) per quasi quarant’anni ha svolto un ruolo fondamentale nella divulgazione e promozione della musica jazz in Italia. Sofisticato intenditore musicale, impeccabile organizzatore di concerti e giornalista di razza (fu caporedattore e poi storico direttore della rivista “Musica Jazz”), è stato tra i cultori pionieri del jazz nel nostro paese: a lui si devono le trasferte sui palcoscenici italiani, già a partire dai primi anni Cinquanta, di autentici giganti della scena internazionale, da Louis Armstrong a John Coltrane e Ornette Coleman, da Duke Ellington a Ella Fitzgerald, Miles Davis e Thelonious Monk. E proprio accanto a lui è iniziata la straordinaria carriera fotografica fuori dagli schemi del figlio, Roberto Polillo, che il 5 novembre presso la Galleria Aprés-coup Arte di Milano (dalle ore 19 in via Privata della Braida, 5) inaugura la mostra “Jazz Icons of the ‘60s” per celebrarne i cento anni dalla nascita.

Un’esposizione realizzata in collaborazione con Noema Gallery (che rappresenta il fotografo in Italia), inserita nel calendario di appuntamenti della quarta edizione di “JAZZMI”, nella quale viene presentata al pubblico milanese una selezione di scatti tratta dalla nuova collezione di stampe digitali in edizione limitata “Jazz Icons” messa a punto recentemente da Roberto Polillo partendo dai negativi originali dell’epoca. Quaranta fotografie, molte di grande formato, scattate durante concerti ospitati a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, con i ritratti dei grandi maestri del jazz scelti per l’occasione dal musicologo Francesco Martinelli (tra cui: Louis Armstrong, Duke Ellington, Dizzy Gillespie, Miles Davis, John Coltrane, Thelonious Monk, Ella Fitzgerald, Ray Charles, Gerry Mulligan, Charles Mingus) e il contributo del critico e storico della fotografia Roberto Mutti.

In mostra c’è anche la leggendaria foto del primo concerto del quartetto di John Coltrane al Teatro dell’Arte di Milano del 1962. Poi i due ritratti di Fitzgerald ed Ellington, ripresi entrambi al Teatro Lirico (l’una nel 1968 e l’altro nel 1966). Ci sono Thelonious Monk sul palco del Teatro dell’Arte di Milano nel 1964 e quei due grandi trombettisti che, pur partiti insieme nel complesso di Charlie Parker, svilupparono stili completamente diversi: Miles Davis e Dizzy Gillespie, fotografati entrambi a Milano (il primo nel 1964 al Teatro dell’Arte e il secondo al Teatro Lirico nel 1966). Di loro Roberto Polillo regala due sorprendenti immagini del dietro le quinte, fermate dal suo obiettivo poetico e discreto.

Non mancano nemmeno Herbie Hanckock e Archie Shepp, entrambi ancora ben attivi e in programma in questa edizione di JazzMi (rispettivamente il 1 e il 9 novembre), ripresi da Polillo, entrambi a Bergamo, rispettivamente, nel 1972 e nel 1974.

Altre immagini di Roberto Polillo saranno visibili nella mostra collettiva “Milano Anni 60”, dal 6 novembre 2019 al 9 febbraio 2020, a Palazzo Morando a Milano. Anche in questa mostra, che ripercorre con le fotografie di numerosi autori un decennio straordinario per la città di Milano, verrà ricordata, attraverso le fotografie di Roberto, la instancabile attività di organizzazione di grandi concerti milanesi (al Teatro Lirico, al Teatro dell’Arte, al Conservatorio) di Arrigo Polillo.

“Sono cresciuto con mio padre tra giradischi a tutto volume – ha raccontato il fotografo – e fu proprio lui a incoraggiare la mia passione: la sua rivista aveva bisogno di immagini, così a 16 anni mi regalò una buona macchina fotografica e mi mise al seguito dei musicisti americani in tournée, ritrovandomi a fotografare praticamente ogni icona jazz del Novecento. Stavo sempre con loro ma li inquadravo quando non se ne accorgevano, mimetizzandomi sul palco o nei camerini”. Un metodo di fotografare da cui nacquero immagini entrate ormai nell’immaginario collettivo degli appassionati di musica. Come il celebre e intenso profilo di Coltrane col sigaro mentre aspettava le valigie a Linate “in preda al jet lag”, ha svelato il fotografo.

O come il rarissimo scatto (visibile nella mostra di Palazzo Morando), di Miles Davis beccato a suonare un sassofono, e non l’inseparabile tromba. “Questa è una foto speciale – ha rivelato Roberto Polito - e la situazione in cui fu scattata è stata raccontata da mio padre nel suo libro “Stasera Jazz”. Miles si era molto arrabbiato, perché un giornalista lo aveva disturbato in teatro, subito prima dell’inizio del concerto, per un’intervista. Il giornalista fu cacciato in malo modo, e Davis per ripicca annunciò a mio padre (che organizzava il concerto) che non avrebbe più suonato. Tutto però alla fine si risolse per il meglio, e la foto documenta il momento della pace: Davis, scherzando con mio padre (che si vede sullo sfondo) imbracciò un sassofono imitando i movimenti impacciati di un sassofonista drogato. Io, che assistevo alla scena, riuscii a scattare al volo questa foto, mossa e sfuocata. Probabilmente l’unica foto esistente in cui Davis suona (o finge di suonare) un sassofono”.

L’inaugurazione di questa eccezionale mostra, nella quale i frammenti di vita privata si mescolano con la storia universale della musica, sarà l’occasione per conoscere la figura di Arrigo Polillo e la sua importanza nella parabola del jazz nel nostro Paese grazie all’intervento di Franco Caroni, fondatore e direttore artistico di Siena Jazz, ovvero l’Accademia Nazionale del jazz presso la quale è stato istituito il Centro Studi Nazionale sul Jazz dedicato proprio ad Arrigo Polillo. Seguirà un concerto del cantante jazz Charlie Armstrong. E sarà inoltre disponibile, in anteprima, il nuovo libro d’arte “Sounds of Freedom”, realizzato da Roberto Polillo in collaborazione con l’artista cubano-americana Leonor Anthony.

“Jazz Icons of the ‘60s” sarà visitabile alla Galleria d’Arte Contemporanea Aprés-Coup Arte di Milano (via Privata della Braida, 5) con ingresso gratuito dal 6 novembre 2019 al 10 gennaio 2020 (dal martedì al sabato dalle 11,30 alle 23.00).

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