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Violenza su donne, un sondaggio rivela: 8 lavoratrici su 10 non denunciano

Con l’Associazione 6libera al via il monitoraggio nelle aziende pioniere

Violenza su donne, un sondaggio rivela: 8 lavoratrici su 10 non denunciano
08 marzo 2024 | 16.41
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L’81% delle donne che subiscono molestie e violenze sul luogo di lavoro, secondo l’Istat, non sporgono denuncia formale. Una percentuale che sale addirittura all’88% secondo l’Osservatorio 6come6 6libera che ha organizzato un convegno alla Camera dei deputati, a Roma, sul tema "Molestie e violenze sul lavoro: politica e imprese a confronto”. Secondo Dhebora Mirabelli, presidente dell’Osservatorio, il 18% dei lavoratori assiste a molestie sui luoghi di lavoro e un terzo delle donne molestate dichiara che erano presenti colleghi. "C’è un problema reale di silenzio estremamente importante", precisa la Mirabelli. "Il 50% delle testimonianze raccolte hanno ad oggetto le molestie verbali. Il tutto avviene nell’80% dei casi nell’orario di lavoro e nel circa 90% delle volte nelle sedi di lavoro".

Il dato è allarmante perché "evidenzia che politiche aziendali di prevenzione e contrasto mirate potrebbero realmente fare la differenza -aggiunge Mirabelli- Quando le vittime decidono di rivolgersi a un superiore, riferiscono di ricevere comprensione per il 63%, il 30% ha manifestato incredulità e solo il 7% ha agito in modo concreto". Questo perché la maggior parte dei datori di lavoro "invita a rivolgersi alle autorità e non considera la possibilità di dotarsi di strumenti e organismi interni preposti alla soluzione del problema". In soli 3 mesi di indagine con una prima sperimentazione pilota nelle aziende coinvolte si sono registrati i seguenti dati: solo il 6% delle donne vittime ne parla in azienda. Un dato reso ancora più grave dal fatto che ancora oggi l’ampiezza reale del fenomeno non è nota. “Chiediamo al governo di concludere in fretta l’iter di riforma del TU sulla sicurezza con il recepimento effettivo degli indirizzi e strumenti internazionali ratificati in Italia con la legge n.4 del 2021 per dare risposte alle imprese etiche e socialmente responsabili e garantire tutela effettiva alle donne lavoratrici coinvolte; ma soprattutto auspichiamo che siano ascoltate le parti sociali e i destinatari di tali norme”.

Nel corso del convegno Tilde Minasi, membro della Decima Commissione permanente lavoro e della Commissione di inchiesta sul femminicidio, ha riferito sui lavori attualmente in discussione nelle commissioni competenti in merito all’aggiornamento della normativa su violenza e molestie contro le donne, comprese quelle relative a quelle che si verificano nei luoghi di lavoro. Le molestie sul lavoro hanno anche ricadute sul Pil. Secondo Francesco Napoli, Vice presidente Confapi, Confederazione delle piccole e medie imprese italiane, ”se si lavora insieme per favorire politiche del lavoro più inclusive e capaci di tutelare le donne da ogni forma di discriminazione si avrebbero ritorni positivi sulla partecipazione femminile al mondo del lavoro e, quindi, sul Pil che potrebbe registrare una crescita tra l'8 e il 12%”.

Bruno Di Pietro, direttore generale del Fondo Interprofessionale per le piccole e medie imprese, ha illustrato l’avviso che introduce per la prima volta, sia per il Fapi che per i Fondi di Formazione operanti in Italia, una strategia premiale per le aziende che fanno formazione su questi temi. Secondo Daniela Fumarola, segretario generale aggiunto della Cisl, non bisogna parlare di questi temi solo in prossimità dell'8 marzo. "C'è una dipendenza psicologica ed economica della donna nei confronti del suo aguzzino. Deve essere data alle donne la possibilità di entrare e rimanere nel mercato del lavoro". Il Presidente di Conflavoro, Roberto Capobianco, si complimenta con l’Associazione 6come6.6libera e auspica sinergie e utili confronti per rafforzare e promuovere una rete di supporto alle imprese e ai lavoratori, attraverso la messa a sistema di best practices avviate da Conflavoro, Confapi e l’Osservatorio 6libera.org. Mirella Cristina, esperta di pari opportunità, già membro della Commissione giustizia della Camera dei deputati, ha parlato della figura dei consiglieri di parità, un punto di riferimento sul territorio per chi vuole denunciare le molestie sul lavoro.

Prevenire queste violenze porterà a dei benefici anche per le aziende, ha spiegato Maria Pia Giulia Turiello, criminologa e referente dell’indagine sulla sicurezza delle lavoratrici dell’Osservatorio, mentre Luana Martucci, segretaria generale aggiunta Siulp Roma, ha raccontato la sua esperienza nel sindacato della polizia. Manuela Maffiotti, vice presidente dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, si è soffermata sugli strumenti per incentivare le buone pratiche per prevenire molestie e violenze sul lavoro e delle conseguenze che questi fenomeni hanno sui lavoratori e sull’organizzazione aziendale. Antonella Barillà, esperta sul “Sistema di certificazione della parità di genere” Uni Pdr 125:2022, ha spiegato che la certificazione è una spinta per incentivare le imprese a politiche di parità, comprese quelle afferenti la prevenzione e il contrasto delle molestie e violenze sul lavoro.

Ha chiuso i lavori del convegno l’on. Pietro Pittalis, Vice Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati con l’auspicio che le aziende etiche e socialmente responsabili che con coraggio e pragmatismo hanno messo in campo interventi attuativi pilota possano essere sempre più numerose e di esempio per il sistema imprenditoriale produttivo italiano. Ha moderato il convegno la giornalista Rai Isabella Schiavone. Nel corso del convegno sono stati proclamati i vincitori del Premio "IMpresa Amica delle Donne", scelti tra imprenditori virtuosi che hanno sostenuto l'Osservatorio 6libera e si sono distinti per una condotta etica.

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