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Villani: "Disagio psicologico dei giovani frutto di politiche sociali assenti"

"Ora pandemia rischia di essere alibi, dati condizioni scuola e indicatori sociali preoccupanti da anni"

(Adnkronos)
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18 aprile 2023 | 17.34
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"Il disagio psicologico dei giovani non è la novità di oggi. Ciò a cui stiamo assistendo, con la crescita di questo tipo di problematiche, è l'esito di una totale mancanza di politiche sociali. E ora la pandemia sta diventando un alibi". In realtà il Covid "ha acuito situazioni che già c'erano. Ha reso esponenziale un problema a cui non si era posto rimedio". Così all'Adnkronos Salute Alberto Villani, docente di Pediatria a Tor Vergata intervistato per lo speciale Adnkronos Salute dedicato al disagio psicologico dei giovani italiani.

"I dati sulle condizioni della scuola e di altri indicatori sociali sono preoccupanti da anni. E' un fatto - aggiunge il pediatra - che nelle nostre scuole non ci sia possibilità di fare sport, di avere una refezione didattica, di avere un'occupazione sana del tempo in un ambiente controllato. E, come pediatri, lo denunciamo da anni. Anzi. La scuola è sempre più problematica, basta dare una scorsa ai documenti ufficiali sulle condizioni di questa istituzione. Ed è lo stesso per lo sport diffuso e le attività educative". Un esempio? "Un bambino su 3 è sovrappeso - continua Villani - e le cause sono legate alla mancanza di strutture e spazi dove i bambini possano muoversi. Nelle indagini si rileva che il 30% dei bambini fa un'ora di gioco libero a settimana. Chi fa sport, lo fa solo per due ore, due volte a settimana".

Il disagio psicologico "deriva dal fatto che non c'è attenzione. Si lasciano i ragazzi da soli, considerando che la maggioranza sono figli unici, e non si offrono punti di aggregazione sana. E' impensabile che l'esplosione di questo tipo di disagio non riguardi ciò che c'è intorno. Nel post pandemia si sono osservate una serie di patologie, tipiche delle guerre e delle catastrofi, ovvero un amento dei tentati suicidi, le crisi di agitazione psicomotoria e ansia. Ma è un trend atteso, osservato in questi frangenti, sarebbe sorprendente che non fosse così. Quindi o si fa qualcosa di concreto oppure sono solo chiacchiere. Servono serie misure perché i bambini possano fare sport, educazione al bello, alla musica...in maniera gratuita e in strutture controllate. E' un problema che può essere affrontato con risultati concreti, se si vuole", conclude.

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