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Il caso

Via la foto dalla tomba, Hina senza pace

(Ipa/Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Ipa/Fotogramma) - FOTOGRAMMA
18 novembre 2018 | 11.22
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Non c'è pace per Hina Saleem, la ventenne pakistana uccisa dodici anni fa nel bresciano dal padre perché voleva vivere all'occidentale. Da qualche settimana la foto sulla sua lapide al cimitero non c’è più. A rimuoverla, secondo quanto riferisce 'Il Giorno', sarebbe stato il fratello maggiore di Hina, Suleman. "L'ho tolta - spiega il giovane di 26 anni nelle dichiarazioni riportate dal quotidiano milanese - per questioni di decoro. Quella foto non andava bene. Hina era troppo spogliata - sottolinea -, indossava una canottiera rosa".

"Anche voi in chiesa non entrate a braccia nude e in pantaloncini, giusto? Bene - osserva -, qui è uguale. Non è rispettoso apparire così su una tomba". Suleman dice che sulla lapide sarà rimessa una foto. "Ne sto cercando un’altra. Mi basta solo una foto in cui sia più coperta. Poi - conclude - la rimetterò sulla lapide".

Hina Saleem venne uccisa l'11 agosto del 2006 a Sarezzo nel bresciano dal padre Mohammed Saleem. Dopo l'omicidio, la giovane venne sepolta, con la complicità di due suoi cognati e di un suo zio, con la testa rivolta alla Mecca. Per il delitto Mohammed Saleem è stato condannato definitivamente a 30 anni di reclusione. Nelle motivazioni della sentenza Hina viene riconosciuta vittima di un ''possesso-dominio'' da parte del padre che non accettava il suo stile di vita all'occidentale.

"Povera ragazza, uccisa due volte", il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini su Twitter.

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