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Strage Sumy, Russia nega attacco a civili. Zelensky: "Fermare Putin o rischio guerra mondiale"

Dopo le parole di Trump secondo cui Mosca potrebbe aver "commesso un errore", il Cremlino precisa: "Attacchiamo solo obiettivi militari"

Strage Sumy - (Afp)
Strage Sumy - (Afp)
14 aprile 2025 | 13.54
LETTURA: 4 minuti

Dopo la condanna del mondo occidentale, arriva oggi la versione della Russia sull’attacco missilistico contro la città ucraina di Sumy, che ha provocato almeno 34 morti nel giorno della domenica delle Palme. Il ministero della Difesa di Mosca asserisce di aver "colpito con missili Iskander il sito dove era in corso una riunione del comando" di un'unità dell'esercito ucraino, il gruppo tattico operativo Seversk.

Da parte sua il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante un briefing con i giornalisti ha specificato che "il nostro esercito colpisce solo obiettivi militari e legati all’ambito militare". La dichiarazione fa seguito ai commenti del presidente statunitense Donald Trump, secondo cui la Russia potrebbe aver "commesso un errore".

Sempre secondo la versione di Mosca, nel raid sono rimasti uccisi "più di 60 militari delle forze armate ucraine", laddove il bilancio ufficiale delle vittime, da parte di Kiev, è di 34 morti, fra cui due bambini, e 119 feriti, fra cui 15 bambini.

L’Ucraina "continua a usare la popolazione come scudi umani, posizionando installazioni militari o organizzando eventi con la partecipazione di militari nel centro di una città densamente popolata", afferma ancora il ministero della Difesa russo.

Il Cremlino avverte poi la Germania che la fornitura di missili Taurus all’Ucraina, proposta oggi dal futuro cancelliere Friedrich Merz, rischia di intensificare il conflitto. Merz "sostiene diverse misure che possono condurre e condurranno inevitabilmente a una nuova escalation della situazione in Ucraina", ha detto ancora Peskov.

Zelensky: "Se non fermiamo Putin rischiamo guerra mondiale"

Da parte sua il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un nuovo allarme sulla possibile escalation del conflitto con la Russia, avvertendo che la sicurezza globale è a rischio se l’Ucraina e i suoi alleati non manterranno una posizione ferma contro l’aggressione del Cremlino. "Se non restiamo fermi (nella nostra posizione), lui avanzerà ancora", ha dichiarato, riferendosi al presidente russo Vladimir Putin, in un’intervista esclusiva al programma '60 Minutes' di Cbs News, registrata nella sua città natale Kryvyi Rih, a pochi giorni da un attacco missilistico russo che ha ucciso 19 civili, tra cui nove bambini, vicino a un parco giochi, e all'indomani di quello a Sumy. "Non è una semplice supposizione: la minaccia è reale. L’obiettivo finale di Putin è ricostruire l’impero russo, riprendendosi territori oggi protetti dalla Nato". Zelensky ha sottolineato come l’inazione potrebbe portare a un conflitto su scala ben più ampia: "Considerando tutto questo, credo che si possa arrivare a una guerra mondiale. Non ci sarà più un posto sicuro, per nessuno".

Quindi, contestando le dichiarazioni di Peskov, Zelensky precisa che "tutti gli obiettivi colpiti dalla Russia sono civili: edifici di appartamenti, negozi, un benzinaio". "La notte scorsa i russi hanno colpito anche a Slovyansk, Uman, Kharkiv, Beryslav, e in altre città e villaggi", aggiunge il presidente ucraino in un post su X, dove riferisce anche che 7 persone sono rimaste ferite in una attacco con i droni 'Shahed' a Odessa.

Raid russi su Kharkiv, uccisi 4 civili

Razzi e colpi d'artiglieria sparati da militari russi sull'oblast di Kharkiv hanno causato la morte di quattro civili. Lo rende noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare della regione di Kharkiv, Oleh Synehoubov. Un ''uomo di 68 anni e una donna di 61 sono morti in seguito a colpi d'artiglieria'' a Koupiansk, una città molto vicina alla linea del fronte, ha spiegato Synehoubov.

Altre due persone sono state uccise nel villaggio di Chevtchenkove, situato a una trentina di chilometri dal fronte. Si tratta di ''una donna di 77 anni e un uomo di 52''.

'Contro-parata' a Kiev il 9 maggio, Zelensky invita i leader Ue

L'Ucraina organizza per il 9 maggio una 'contro-parata' a Kiev, risposta alla parata a Mosca con cui viene celebrata la vittoria sul nazismo. Il governo ha invitato i principali leader europei, nel tentativo di contrapporre una dimostrazione di forza diplomatica alla tradizionale celebrazione promossa dal presidente Vladimir Putin. L’obiettivo: rafforzare simbolicamente l’unità europea contro l’aggressione russa in Ucraina.

L'invito è stato rivolto dal ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ai colleghi dell’Unione Europea, durante l'incontro di oggi a Lussemburgo. "Mostriamo la nostra unità e determinazione di fronte alla più grande aggressione in Europa dalla Seconda guerra mondiale", ha dichiarato Sybiha.

Il ministro ucraino ha inoltre anticipato la volontà del presidente Volodymyr Zelensky di ospitare, sempre il 9 maggio, un vertice con i leader della cosiddetta "coalizione dei volenterosi", con l’obiettivo di discutere le garanzie di sicurezza per l’Ucraina in vista di un’eventuale intesa con Mosca. Gli Stati Uniti, ha precisato, non fanno parte di questo gruppo. Secondo fonti diplomatiche europee, citate da Politico, tra i possibili partecipanti al viaggio a Kiev ci sarebbe anche Friedrich Merz, futuro cancelliere tedesco.

Nel frattempo, Putin ha esteso i suoi inviti per la parata a Mosca ai leader di Israele, Cina - già annunciata la presenza di Xi Jinping - Brasile, India, Slovacchia e Serbia, escludendo invece gli Stati Uniti e la maggior parte dei Paesi Ue. Negli ultimi anni, nessun leader occidentale ha partecipato alle celebrazioni del 9 maggio a Mosca: l’ultimo precedente risale al 2005, con la presenza di George W. Bush e Jacques Chirac.

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