"Nulla è andato perduto definitivamente"
"I restauri sono in corso, i tecnici dicono che nulla è andato perduto definitivamente". Dopo i giorni della piena e della paura, filtra un cauto ottimismo nelle parole di Giovanni Giol, presidente del Conservatorio di musica 'Benedetto Marcello' di Venezia. Per effetto della devastante marea di martedì scorso il 5% dell'archivio storico dell'istituzione veneziana è stato lambito o coperto dall'acqua, ma subito è scattato il piano di emergenza. "Fin dai primi momenti dopo l'onda di piena -spiega all'Adnkronos- il personale del Conservatorio, docenti, studenti e volontari si sono prodigati con grande impegno e partecipazione per recuperare spartiti, documenti e volumi, asciugandoli e tamponandoli, limitando così i danni". Tra i materiali raggiunti dall'acqua alta, alcune opere di Cimarosa e una piccola parte dei documenti del fondo Torrefranca.
I materiali salvati dalle acque sono stati inviati a una ditta specializzata di Bologna, che ha provveduto a congelarli e a deumidificarli. Tra circa 40 giorni spartiti e documenti saranno restituiti al Conservatorio, a quel punto si deciderà se sottoporli a ulteriori interventi di restauro. In passato parte dell'archivio era stato trasferito dai piani superiori al pianterreno per ragioni di sicurezza statica dei solai. "Innalzeremo gli standard di sicurezza -annuncia Giol- in modo da mettere al riparo tutto il materiale dell'archivio anche nell'eventualità di altre maree eccezionali".