Esperto malattie tropicali: "Poco contagioso e si risolve da solo"
Il vaiolo delle scimmie è arrivato anche in Italia: è stato infatti individuato il primo caso. Sintomi, durata malattia, contagiosità, vaccino: ecco cosa sappiamo. Per ora, spiega all'Adnkronos Salute Luigi Toma, infettivologo ed esperto di malattie tropicali dell'Ire-S.Gallicano di Roma, "ha fatto registrate un numero di casi limitati in Europa" e la possibilità di contagiarsi "è inferiore rispetto al Covid o ad altre malattie respiratorie e fino ad oggi questo virus ha dato forme lievi di malattia e sempre autolimitanti".
Il vaccino anti-vaiolo "protegge ma ricordo che stiamo parlando di due ceppi virali diversi, comunque in linea di massima chi ha ricevuto il vaccino in passato è abbastanza coperto", precisa Toma che ricorda come su questo punto "la comunità scientifica non è del tutto d'accordo, io ad esempio non ricorrerei subito al vaccino. La forma del vaiolo delle scimmie, che può colpire anche i roditori, è benigna e si risolve quasi sempre senza l'uso di farmaci - osserva - su alcune fasce di popolazione immunodepresse si potrà prendere in considerazione una dose di vaccino ma magari tra qualche mese se le condizioni epidemiologiche cambieranno".
Quanto alla "catena di trasmissione del vaiolo delle scimmie è dai primati, o dai roditori, all'uomo e non viceversa. Quindi non c'è nessun motivo al momento per allarmarsi o fare controlli negli zoo o parchi dove ci sono scimmie".
"Altro discorso è per i paesi, ad esempio Congo e Nigeria, dove questa malattia è già endemica e dove la situazione della sanità pubblica è completamente diversa", ricorda.