Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità rassicura sulle varianti: "Non c'è prova che la copertura vaccinale non protegga". E invita a fare di più "per individuare quelle che circolano in Italia"
La Pfizer assicura che dal primo febbraio le consegne del vaccino anti-Covid torneranno regolari. Lo ha sottolineato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, in conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del Monitoraggio settimanale Covid-19. "Ad oggi sono state somministrate 1.312.000 dosi di vaccino, corrispondente a più del 70% delle dosi consegnate" dice. "Rimaniamo in testa al gruppo dei Paesi che in Europa hanno somministrato più vaccini, siamo secondi dopo la Germania che ha somministrato 1,5 mln di vaccini. E questo a dispetto della riduzione del numero delle dosi che si è osservata in questa settimana (-29%) e anche a dispetto dell'ulteriore riduzione annunciata da Pfizer. Sempre l'azienda ha comunicato che a far corso dal primo di febbraio la situazione di fornitura dovrebbe ritornare corrispondente con quello concordato e ci auguriamo che sia così".
"Ci avviamo sostanzialmente verso la fine del mese di gennaio e possiamo dire che alla fine di gennaio l'Italia dovrebbe avere a disposizione intorno alle 2,5 milioni di dosi per garantire le prime e seconde somministrazioni". "E' atteso per il 29 gennaio il parere di Ema sul terzo vaccino, quello di AstraZeneca basato sul vettore adenovirale. E' stata comunicata una riduzione della capacità produttiva anche qui - ha aggiunto Locatelli - che poi richiederà una rimodulazione in termini di campagna vaccinale che era stata prevista". Sono in arrivo, infine, "da lunedì 66mila dosi di vaccino Moderna per il nostro Paese".
"L'italia non è stata l'unico Paese penalizzato dalla riduzione" di dosi di vaccino anti-Covid, consegnate rispetto agli impegni iniziali. "Abbiamo notizia che altri Paesi hanno avuto restrizioni anche maggiori, dal nostro 29% si arriva addirittura al 40%. Ci si augura che il numero di dosi disponibili ritorni in linea con quanto concertato".
Sulle varianti, spiega, "non esistono evidenze che i vaccini non proteggano", ma l'invito è a "fare di più per identificare la loro circolazione" nel nostro Paese. "E' evidente che se una variante è connotata da una maggior poter contagiante, c'è da aspettarsi che aumenti anche il numero delle persone che ne paga di più le conseguenze. Ma quello che è importante sottolineare è che in Italia deve assolutamente essere implementata la più larga politica di caratterizzazione dei ceppi che vengono ad essere isolati per avere un quadro epidemiologico ben definito dell'eventuale circolazione delle varianti".
"I dati di questa settimana ci confermano che, grazie fortunatamente alle misure adottate in occasione delle festività natalizie, rispetto ad altre realtà europee come Portogallo, Olanda e alcune aree della Spagna, in Italia vi è una situazione significativamente migliore" sottolinea Locatelli, ringraziando "i cittadini che risiedono nel nostro Paese per il loro senso di responsabilità".
"Per Sanremo valgono le stesse regole che valgono per qualsiasi evento pubblico, il Festival non fa eccezione. Voglio lanciare un appello a tutte le persone che lavorano nel mondo dello spettacolo perché ci aiutino a promuovere questa campagna di sensibilizzazione per l'adesione alle vaccinazioni contro Covid-19". "Mi auguro che il Festival sia un'opportunità, per queste persone che hanno capacità trascinante sul pubblico, di rimarcare quanto sia importante aderire convintamente alla campagna di vaccinazione" conclude.