Lo scontro tra un'imbarcazione a motore e un veliero
Sarebbe risultato positivo ai test tossicologici, ma anche a quelli alcolemici, lo skipper dell'imbarcazione a motore sulla quale si trovava la turista americana morta nello schianto con un veliero, ieri pomeriggio, nelle acque di Furore, in Costiera Amalfitana. La turista 45enne, originaria della Virginia, si trovava a bordo della di un'imbarcazione a motore da 6 metri con il marito, i due figli piccoli e lo skipper. A bordo del veliero di 40 metri, dove si festeggiava un matrimonio, c'erano circa 80 persone sia tedeschi che americani.
“Ci trovavamo in navigazione dall'isola Li Galli verso Amalfi. All'altezza del Fiordo di Furore, a circa 500 metri al largo della costa, una imbarcazione proveniente nel senso opposto inverte repentinamente la rotta ad una velocità tra i 20 e i 25 nodi, tagliandoci letteralmente la strada e, quindi, andando a impattare sotto la nostra prua”. A Fanpage.it Tony Gallo, comandante del veliero Tortuga, ripercorre i tragici momenti dell’incidente col gozzo ad Amalfi che è costato la vita a una turista. “Ci siamo subito attivati per allertate i soccorsi e recuperare i naufraghi. La signora che è poi deceduta è stata recuperata da due medici che si trovavano a bordo, è stata portata nel porto di Amalfi con un motoscafo di passaggio. A terra era ancora viva, purtroppo non sono riusciti a salvarla”. “Le barche, come è noto, non hanno i freni. Nel momento in cui hai fermato i motori e ingrani la retromarcia per carcere di fermare il moto inerziale, i tempi di reazione non sono quelli che si vedono su strada. Al momento dell'impatto la mia imbarcazione aveva i motori fermi. L'altra, come si vede anche dai video consegnati alla magistratura, aveva ancora l'elica ingranata, anche dopo l'impatto”.