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Le intercettazioni

Stadio Roma, Parnasi diceva: "Con elezioni spenderò qualche soldo"

Luca Parnasi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Luca Parnasi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
13 giugno 2018 | 15.18
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"Adesso non mi costa molto...una volta non hai idea". Lo dice Luca Parnasi in una intercettazione ambientale riportata nell'ordinanza di custodia cautelare di quasi 300 pagine dell'inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio della Roma. Il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo parla di una corruzione di tipo sistemico e una di tipo pulviscolare. "E’ un investimento che io devo fare – dice Parnasi nelle intercettazioni - molto moderato rispetto a quanto facevo in passato, quando ho speso cifre che neanche te lo racconto. Adesso ci sono le elezioni e io spenderò qualche soldo ma la sostanza è che ora la mia forza è che alzo il telefono...". 

La corruzione messa in atto dal gruppo Parnasi consisteva in soldi in contanti, fatture per operazioni inesistenti ma anche promesse di assunzioni, incarichi e consulenze per politici e funzionari pubblici. In particolare, all’avvocato Luca Lanzalone, presidente di Acea ora ai domiciliari, erano state promesse consulenze per il suo studio legale pari a circa 100 mila euro oltre all’interessamento nella ricerca di una casa e di uno studio nella Capitale. 

All'ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, Parnasi aveva promesso l'assunzione del figlio in una delle società del gruppo mentre al vicepresidente della Consiglio Regionale, Adriano Palozzi, sono state erogate fatture per operazioni inesistenti pari a 25 mila euro. Paolo Ferrara, capogruppo M5S in Campidoglio, aveva invece ottenuto da Parnasi un progetto per il restyling del lungomare di Ostia.

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