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Roma, educatrici: ''Siamo ad ottobre ed è caos totale in nidi e scuole infanzia''

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04 ottobre 2024 | 10.50
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''Siamo ad ottobre e il settore educativo-scolastico di Roma capitale è nel caos più totale, non c'è alcuna linea guida nelle convocazioni da parte del Dipartimento per tutti i Municipi e le educatrici sono allo sbaraglio. Dopo la lotta per la proroga delle graduatorie in scadenza, che siamo riuscite ad ottenere dal Governo e che avrebbe portato a conclusione il lungo percorso del precariato storico, pensavamo di avere un po' di quiete e una svolta nella riorganizzazione dei servizi, invece siamo ad ottobre l'incertezza lavorativa è massima e i servizi sono alla sbando''. E' la denuncia all'Adnkronos che arriva da Francesca Tuccillo e Beatrice Genovese, educatrici supplenti di nido, ma anche delegate Usb, sulla situazione delle educatrici dei nidi e delle scuole di infanzia di Roma capitale. ''Lo stress è massimo. Attendere una chiamata giornaliera che non arriva, oppure essere contattate contemporaneamente da più municipi , dove si è costrette a scegliere o rifiutare una tipologia contrattuale, precludendosi un'opportunità lavorativa con conseguenze ancora poco chiare, stanno portando scompiglio, frustrazione e paura a chi vuole e ha bisogno di lavorare''.

''Il regolamento vuole - spiegano - che nella prima metà di settembre vengano conferiti incarichi annuali dal Dipartimento, alle due graduatorie Uniche ( Nido e Infanzia), per poi successivamente delegare i Municipi per quelli inferiori ai 5 mesi. L'assenza totale di comunicazione tra il Dipartimento e i vari Municipi, però, ha creato e sta creando grandi difficoltà. In molte strutture educative gli organici non sono al completo''.

Il tutto a fronte di una grande richiesta di educatori da parte delle strutture. ''Il fabbisogno di risorse umane c'è, ma il tetto di spesa non lo copre e quindi siamo sempre al risparmio. C'è stato un piano assunzionale non sufficiente a coprire le criticità, ad oggi si parla di assunzione per una ottantina di persone, 40 nido e 40 scuole dell'infanzia. Numeri che non vanno a coprire neanche il fabbisogno di un Municipio. Il comune di Roma deve farsi portavoce con il governo affinché venga superato il tetto economico per le stabilizzazioni. Noi vogliamo solo lavorare, abbiamo espletato un concorso e vogliamo essere in primis assunte e di seguito contrattualizzate presso i servizi nei quali operiamo da molti anni''.

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