Da cosa sono le protesi, gli ausili e i presidi, ai requisiti per ottenerli dal Servizio sanitario nazionale per attenuare la condizione di disabilità. Altroconsumo, l'associazione per la tutela e difesa dei consumatori, in 'Diritti in Salute', elenca e spiega tutto ciò che è opportuno sapere in tema di protesi e ausili.
Obiettivo del progetto 'Diritti in salute', nato dalla collaborazione tra Altroconsumo e Acu, associazione consumatori utenti, e finanziato dal ministero dello Sviluppo economico, è dare una risposta ai dubbi più comuni in materia sanitaria.
- ASSISTENZA PROTESICA E INTEGRATIVA. Protesi, ortesi, presìdi e ausili utili per correggere o compensare menomazioni e disabilità funzionali causate da malattie o lesioni vengono erogati dal Servizio sanitario nazionale alle persone disabili, a quelle riconosciute invalide o in attesa di riconoscimento dell’invalidità. Protesi e ortesi sono apparecchiature che permettono di sostituire parti del corpo, supplire o migliorare le funzioni compromesse (ad esempio, le protesi oculari su misura, gli apparecchi acustici, busti e corsetti). Gli ausili (ad esempio carrozzelle o girelli) sono quegli strumenti utili per compiere azioni altrimenti impossibili o difficili da eseguire. I presìdi sono oggetti che aiutano a prevenire o curare determinate patologie (catetere, pannoloni).
I dispositivi e l’assistenza tecnica e sanitaria forniti dal Ssn sono specificati dal Nomenclatore dell’assistenza protesica, che è parte integrante dei Lea. Il nomenclatore - spiegano gli esperti di Altroconsumo - descrive nei particolari le tipologie e le caratteristiche delle protesi, dei presìdi, degli ausili e delle ortesi, fatti su misura o di serie, che il Ssn ha previsto di fornire agli assistiti che ne hanno diritto. Non include quindi qualunque tipo di dispositivi esistenti in commercio, ma descrive in generale i tipi di dispositivi che i medici di base e gli specialisti possono prescrivere a spese delle Asl. I dispositivi riconducibili a una tipologia descritta ma che presentano caratteristiche strutturali, funzionali o estetiche non previste dalle descrizioni del nomenclatore, sono comunque prescrivibili ai pazienti, ma non sono forniti gratuitamente. Il cittadino dovrà farsi carico dell’eventuale differenza tra il prezzo del dispositivo e la tariffa di rimborso prevista dall’azienda sanitaria. Solo in casi eccezionali, le Asl possono fornire protesi e ortesi o ausili non appartenenti alle tipologie descritte nel nomenclatore, secondo i criteri stabiliti dalle Regioni.
- CHI PUÒ RICHIEDERLE E COME. L'articolo 18 dei nuovi Lea - ricorda Altroconsumo - specifica quali sono i destinatari dell’assistenza protesica: persone con invalidità civile, di guerra e per servizio, persone con cecità totale o parziale o ipovedenti gravi e persone sorde; minori di 18 anni con invalidità grave e permanente; persone che hanno presentato istanza di riconoscimento dell’invalidità, le cui menomazioni accertate comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore ad un terzo; persone in attesa di accertamento dell’invalidità, quando lo specialista prescrittore attesti la necessità urgente di una protesi, di un’ortesi o di un ausilio; persone ricoverate in strutture pubbliche o accreditate con menomazioni gravi e permanenti e con urgente necessità di applicazione di una protesi, ortesi o ausilio prima delle dimissioni, contestualmente all'avvio della procedura di riconoscimento dell’invalidità. Questo vale anche qualora il paziente fosse ricoverato al di fuori del territorio della sua Asl di residenza; persone amputate di arto, donne che hanno subito una mastectomia o con malformazioni congenite che comportino l’assenza di una o entrambe le mammelle o della ghiandola mammaria e persone che hanno subito un intervento di demolizione dell’occhio; persone affette da una malattia rara, in funzione delle menomazioni correlate alla malattia.
- COME OTTENERE QUESTI DISPOSITIVI? L'Asl fornisce ausili, protesi, ortesi e presìdi agli assistiti dietro prescrizione, ove necessario e in relazione alla disabilità. La prescrizione può essere formulata solo da un medico specialista che sia abilitato a prescrivere le protesi per la propria area di specializzazione. In alcune Regioni la prescrizione di alcune protesi può essere effettuata anche dal medico di famiglia o dal pediatra di libera scelta. Per ottenere uno dei dispositivi, è però necessario che il medico specialista formuli un piano riabilitativo-assistenziale individuale sulla base delle necessità dell’assistito.
L’erogazione deve essere autorizzata dall’Asl di residenza dell’assistito successivamente alla verifica amministrativa della titolarità del diritto, nonché della presenza del piano riabilitativo-assistenziale e della completezza della prescrizione. Il cittadino dovrà quindi fare richiesta all’Ufficio competente (Ufficio invalidi o ufficio protesi) della propria Asl di residenza, compilando la domanda su modello prestampato. L’Asl deve pronunciarsi entro 20 giorni dalla richiesta. Scaduto questo tempo, la domanda si intende comunque accettata. Infine, il dispositivo viene collaudato dal medico prescrittore nei tempi definiti dalle regioni, a domicilio in caso di disabile non deambulante o in un negozio di sanitari convenzionato con il Servizio sanitario regionale dove è necessario portare la documentazione necessaria.
- LE RIPARAZIONI DELLE PROTESI. Di solito tutti i dispositivi erogati sono ceduti in proprietà all'assistito, a meno che la Regione non abbia previsto in alcuni casi un regime di cessione in comodato d’uso: questo può verificarsi per quei dispositivi di serie per i quali è stato attivato un servizio di riutilizzo. In questo caso, l’assistito è tenuto alla custodia e buona tenuta dell’oggetto. L'Asl è tenuta a provvedere immediatamente alla riparazione o alla sostituzione del dispositivo qualora lo strumento risulti indispensabile per lo svolgimento delle attività essenziali della vita. La manutenzione, la riparazione, l’adattamento o la sostituzione di componenti delle protesi e ortesi su misura devono essere anch’esse prescritte dal medico prescrittore abilitato dalla Asl.
I dispositivi fatti su misura vengono rinnovati solo una volta trascorsi i tempi minimi di rinnovo, specificati nel nomenclatore per ciascuna tipologia. Per i minori di 18 anni questo non vale: la necessità di un cambio della protesi è legata solo ai reali bisogni riabilitativi e assistenziali. In ogni caso, la fornitura di nuovi dispositivi viene autorizzata anche prima della scadenza prevista, qualora il dispositivo prescritto fosse diventato inadeguato a rispondere alle necessità terapeutiche e riabilitative dell’assistito; oppure, qualora si fosse rotto per ragioni non legate a incuria o dolo, se la riparazione non è fattibile o conveniente, sempre secondo il parere dell’Azienda sanitaria.
- I LEA E L'ASSISTENZA PROTESICA. I nuovi Lea hanno introdotto alcuni nuovi dispositivi tecnologicamente avanzati e hanno escluso alcune prestazioni obsolete. Prevedono inoltre l’inclusione delle persone con alcune malattie rare e degli assistiti in assistenza domiciliare integrata tra i destinatari degli ausili protesici. Tuttavia, a oggi - ricordano gli esperti di Altroconsumo - non è ancora stato pubblicato il decreto recante le tariffe di rimborso, cioè le tariffe previste per l’acquisto dei dispositivi. Questo vuol dire che fino a quel momento, i nuovi presidi e ausili non saranno veramente erogabili dalle Asl. Nel frattempo, saranno erogate ancora le prestazioni e gli ausili dettagliati nel precedente Nomenclatore tariffario delle protesi.
- ASSISTENZA INTEGRATIVA: COSA PREVEDE? I Lea prevedono anche la fornitura di dispositivi medici monouso; presidi per diabetici e persone con malattie rare; alimenti a fini speciali destinati a persone con malattie metaboliche congenite e da fibrosi cistica; sostituti del latte materno ai nati da madri sieropositive fino al compimento del sesto mese di vita; alimenti senza glutine alle persone con celiachia, garantita nei limiti dei tetti massimi di spesa mensile fissati dal ministero della Salute; prodotti dietetici a favore delle persone con nefropatia cronica e preparati addensanti a favore di persone con grave disfagia affette da malattie neurodegenerative, nei limiti stabiliti dalle regioni e province autonome.
I dispositivi medici monouso vengono prescritti su ricettario standard, specificando il tipo e la quantità di pezzi, utili a coprire il periodo intercorrente fino alla successiva visita di controllo, che però non può essere superiore ad un anno. Quantità massime mensili sono inoltre previste dal nomenclatore stesso. Le prescrizioni vengono verificate e autorizzate dalle Asl, che poi rilasciano l’autorizzazione e disciplinano le modalità di erogazione e consegna dei dispositivi, che può differire da un’azienda sanitaria all’altra. I presidi per diabetici e per persone con malattie rare sono forniti in base alle disposizioni regionali che disciplinano modalità di fornitura e quantitativi massimi concedibili, in funzione del livello di gravità della malattia.