Il missionario si dice 'esterrefatto' per il caso Open Arms: 'I vescovi prendano posizione'
di Sibilla Bertollini
"Qui siamo di fronte a un processo di disumanizzazione mai visto. Quello cui stiamo assistendo nel Mediterraneo è disprezzo totale verso le persone". Padre Alex Zanotelli si dice "esterrefatto" per il caso di Open Arms e quello di Ocean Viking. "E' uno spettacolo indecente e criminale", commenta all'Adnkronos il missionario, che auspica "che qualche buon magistrato riesca a trovare, in base alle leggi, violazioni serie per cui il ministro Salvini possa essere condannato. Perché non c'è altra via, bisogna fargli capire che sta sbagliando, che le persone non possono essere trattate così". E aggiunge: "Ho la netta impressione che tra non molto chi sta governando sarà portato davanti ai tribunali internazionali, perché questi sono crimini contro l'umanità".
"Coloro che in queste ore sono a bordo delle navi delle Ong - evidenzia il sacerdote - sono persone fuggite da una situazione già difficile a casa loro. Hanno poi attraversato il deserto. E ancora la Libia, paese in guerra, dove hanno subito torture, le donne sono state stuprate. Bisogna essere chiari: queste persone non sono migranti ma rifugiati che hanno diritto all'accoglienza. L'Italia ha firmato tutti i trattati internazionali Onu".
Padre Zanotelli non risparmia critiche alla chiesa cattolica. "I vescovi italiani non possono tenere un profilo così basso, devono schierarsi - esorta - Inoltre, i preti devono cominciare a comunicare con i fedeli anche su questo fronte: 'ragazzi venite a messa, cominciate a riflettere cosa significa votare per la Lega'. Perché non si può essere cristiani e votare per la Lega".
Parole quest'ultime, messe nero su bianco in un appello diffuso da padre Zanotelli un paio di giorni fa in cui metteva in evidenza "una situazione molto grave", in quanto "è in ballo la nostra Costituzione e per i cristiani, il cuore del Vangelo". E' necessario, secondo il missionario, che vi siano "giudici e magistrati in grado di smantellare il Decreto Sicurezza, un decreto immorale perché dichiara reato salvare vite in mare. Siamo arrivati - osserva - al sovvertimento dell’ordine costituzionale e del Sistema Internazionale dei Diritti umani universali".