Il pm Mario Palazzi ha portato in aula la risposta dell’Argentina alla rogatoria sull’identità dell’imputato per il delitto Piscitelli
“Raul Esteban Calderon non esiste, il nome che ha speso è falso, utilizzato evidentemente in Italia per la sua attività criminosa. La scorsa settimana dalle autorità argentine è arrivata la risposta alla rogatoria sollecitata dal nostro ufficio e gli accertamenti fatti hanno portato a scoprire che in realtà si chiama Gustavo Aleandro Musumeci nato a Buenos Aires il 30 aprile 1970”. Ha esordito così il pm Mario Palazzi in apertura dell’udienza del processo per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto come ‘Diabolik’, ucciso con un colpo di pistola alla testa il 7 agosto del 2019 nel parco degli Acquedotti che vede imputato l’argentino Raul Esteban Calderon con le accuse di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso e detenzione abusiva di armi. Il pm della Dda, chiedendo l’acquisizione agli atti del processo della risposta alla rogatoria, ha aggiunto che “è emerso che già in Argentina era solito utilizzare anche altri nominativi”.
Per la difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Eleonora Nicla Moiraghi, “da questo elemento non c’é alcuna rivelazione perché era già emerso nel corso della testimonianza di uno degli operanti davanti alla Corte di Assise di Frosinone che l’identità dell’imputato era stata oggetto di approfondimenti investigativi, anche alla luce di quanto sostenuto dall’ex compagna Rina Bussone (ora sottoposta a programma di protezione, ndr) che aveva riferito nella sua deposizione come durante alcune chiamate con i familiari in Argentina veniva chiamato Gustavo. Ora la risposta alla rogatoria sarà oggetto di osservazioni critiche da parte della difesa - sottolinea la penalista - perché non ci sembrano risolte le criticità già emerse”. L’udienza è stata rinviata al prossimo 23 ottobre. Il testimone chiamato dalla difesa, Fabio Gaudenzi dopo l’accompagnamento coatto disposto dalla Terza Corte di Assise, è risultato irreperibile.