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No Tav, attivisti: "10.000 agenti non basteranno a fermarci"

Il movimento sui social rivendica quanto successo ieri pomeriggio. Negli scontri due poliziotti sono rimasti feriti

Immagine di repertorio
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01 agosto 2021 | 12.16
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“Non basteranno 10.000 agenti per fermare i No Tav”. Lo scrive il movimento sui social, rivendicando quanto successo ieri pomeriggio, quando - si legge - “nonostante un enorme dispiegamento di forze dell'ordine un gruppo di No Tav, scendendo dai boschi, è riuscito ad entrare all’interno del cantiere nei pressi dell’area archeologica di Chiomonte tagliando le reti e mettendo fuori uso una jeep lince dell’esercito”.

Negli scontri di ieri pomeriggio due poliziotti sono rimasti feriti e cinque automezzi delle forze dell’ordine sono stati danneggiati. Tutto ciò, secondo gli attivisti No Tav “dimostra che nulla può un esercito mercenario e spaesato contro la determinazione e la conoscenza del territorio di chi è radicato in questa valle”.

Una risposta a quanto affermato dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che pochi giorni fa durante il question time alla Camera ha fatto sapere di aver assegnato alla sede di Torino nel mese di luglio 9.356 unità di rinforzo alle forze di polizia, proprio per seguire le proteste in Val di Susa.

"Esprimo la mia vicinanza e solidarietà ai due agenti rimasti feriti negli scontri di ieri sera nei pressi del cantiere di Chiomonte", ha dichiarato Lamorgese, ringraziando tutte le donne e gli uomini delle forze dell'ordine e dell'esercito impegnati quotidianamente per tutelare la sicurezza e l'ordine pubblico in Val di Susa. "Sono assolutamente inaccettabili episodi di gravissima violenza che mettono in pericolo l'incolumità degli operatori di polizia e che nulla hanno a che vedere con il diritto di manifestare liberamente", ha aggiunto la titolare del Viminale.

Cosa è accaduto ieri

Sono due i feriti tra le forze dell’ordine in Valsusa durante gli scontri con esponenti dell’ala più oltranzista del Movimento No Tav. A quanto si apprende non sarebbero feriti in modo grave. I disordini sono cominciati quando un gruppo di circa 150 manifestanti si è staccato dalla parte più numerosa del corteo partito da Venaus e diretto a Giaglione ed ha raggiunto il cancello del cantiere della Tav sul sentiero Gallo Romano tagliando parti di concertina. Dopo il lancio di bombe carta e pietre contro le forze dell’ordine, i disordini si sono spostati nei pressi dell’autostrada A32 che è tuttora chiusa per precauzione.

Nel corso degli scontri tra esponenti dell’ala più oltranzista del Movimento No Tav e forze dell’ordine intorno all’area dove sorge il cantiere dell’alta velocità Torino-Lione, oltre a due poliziotti rimasti feriti, sono stati danneggiati anche 5 automezzi delle forze dell’ordine.

Le tensioni, iniziate intorno alle 16 con il lancio da parte di circa 300 manifestanti travisati di pietre, fumogeni e bombe carta in direzione delle forze dell’ordine poste a protezione dell’area dove sorge il cantiere, sono terminate intorno alle 19.30.

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