Il direttore del Cara di Isola Capo Rizzuto gestito dalla Croce Rossa: "Dalle testimonianze raccolte ci dicono tra 150 e 200 a bordo"
"Siamo arrivati intorno alle 6.30 del mattino e sulla spiaggia c'erano già una trentina di cadaveri, l'imbarcazione in frantumi e i sopravvissuti sotto choc". Questa la testimonianza all'Adnkronos di Ignazio Mangione, direttore del Cara di Isola Capo Rizzuto gestito dalla Croce Rossa, dopo la tragedia avvenuta al largo di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone.
"Una situazione drammatica, tra i cadaveri c'erano diverse donne e bambini. Abbiamo subito fornito una prima assistenza ai sopravvissuti - racconta Mangione - con coperte e beni di prima necessità". Al momento "non abbiamo numeri certi di quante fossero le persone a bordo, dalle testimonianze raccolte, anche se in pochissimi parlano inglese, ci dicono tra i 150 e i 200". Una traversata iniziata circa quattro giorni fa dalla Turchia. "Sulla costa ionica, soprattutto nel periodo estivo sono decine gli sbarchi ma mai c'è stato un epilogo così drammatico", dice Mangione.