In piazza Calenda, Renzi e Moratti
Manifestazione a Milano a sostegno del popolo ucraino, organizzata dal Terzo Polo all'Arco della Pace. Sono state circa cinquemila, secondo una stima degli organizzatori, le persone che oggi hanno preso parte alla manifestazione a sostegno del popolo ucraino, organizzata dal Terzo Polo all'Arco della Pace di Milano. Una manifestazione che ha visto la presenza di numerosi esponenti politici di vari schieramenti, senza bandiere di partito, uniti nella volontà di chiedere lo stop alla guerra.
In piazza, oggi a Milano, oltre ai leader di Azione ed Italia Viva, Carlo Calenda e Matteo Renzi, che hanno fortemente voluto questo appuntamento, si è registrata anche un'ampia presenza di personalità di spicco della politica lombarda. Tra tutti il deputato del Pd Carlo Cottarelli e la ex vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti. I due potrebbero decidere di lavorare a un 'ticket' per le prossime elezioni regionali del 2023, che consentirebbe loro di sfidare il governatore uscente, il leghista Attilio Fontana.
Tra i due non sono mancati sorrisi e strette di mano, ma mentre l'ex commissario alla spending review si è lasciato andare a dichiarazioni di stima per l'ex sindaca di Milano, aprendo anche alla possibilità di instaurare un dialogo sull'eventualità di lavorare insieme, Moratti si è limitata a ricambiare la stima per Cottarelli, mantenendo però uno stretto riserbo su tutto il resto. Sia al suo arrivo, che al momento di andare via, non ha voluto rispondere a domande che non riguardassero esclusivamente la questione Ucraina.
CALENDA - "C'è una definizione per Giuseppe Conte: si chiama qualunquismo, e nella cultura italiana il qualunquismo è di destra, non c'entra niente con la sinistra" ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda. "Conte - ha spiegato Calenda - è stato con Salvini quando era Putinista, è filo Trumpiano, ha firmato la via della seta con i cinesi e poi ha deciso che è progressista. Adesso ha deciso che è pacifista, domani deciderà che è comunista e tra quattro giorni diventerà nazionalista".
"Non dirò una parola sulla questione delle regionali in Lombardia, siamo qui per l'Ucraina. Bello che ci sia Letizia Moratti in piazza, non è un monopolio della sinistra" ha detto in merito all'adesione dell'ex vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti. "E' importante - ha spiegato Calenda - che ci siano personalità che vanno oltre gli schieramenti politici ma questa manifestazione non deve essere politicizzata".
"Se l'ideale della pace è disarmare gli ucraini è l'ideale della sottomissione. Tutti vogliamo la pace, ma da dove deriva la pace? Dalla libertà o dall'asservimento?". Poi, ai cronisti che gli chiedevano se questo giustifichi due piazze, quella milanese e quella romana, Calenda ha replicato: "Certo! Io li ho sentiti gli interventi dell'altra piazza. Chiedono la pace, ma come? Non si sa. Chiedono ‘Depongano le armi tutti, aggressori e aggrediti’. A parte che gli aggressori non le depongono per niente le armi, gli aggrediti che devono fare? Quando le devono deporre? Quando arrivano a Kiev?".
"Mi dispiace che Letta non sia qui. Non sarebbe stato contestato. Qua c’è metà del Pd lombardo" ha detto il leader di Azione. "Nessuno avrebbe contestato Enrico Letta" a Milano, a differenza di quanto accaduto alla manifestazione romana, ha poi rimarcato Calenda, "perché se c’è una cosa che va riconosciuta a Enrico Letta è la totale linearità sulla questione ucraina. E quindi qui sarebbe stato solo applaudito".
"Noi siamo titolati a cantare 'Bella ciao'" ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, prima di intonare le note del celebre brano simbolo della Resistenza al termine del suo intervento sul palco della manifestazione. L'intervento del leader di Azione è durato circa 20 minuti.
MORATTI - "Bisogna decidere da che parte stare e chi sostenere" ha detto Letizia Moratti a margine della manifestazione. "Credo -dice Moratti- che tutti vogliamo la pace in Ucraina, ma una pace senza giustizia non può esistere. Il popolo ucraino è stato aggredito, l'Europa lo sostiene e l'ha sostenuto. Essere qui oggi significa riaffermare un sostegno vero, concreto che possa permettere all'Ucraina di avere una pace giusta".