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Migranti, mons. Perego: "Europa dei nazionalismi regala morti"

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP
22 dicembre 2018 | 16.44
LETTURA: 3 minuti

"Questo Natale ancora una volta, con i morti in mare e l'annuncio della chiusura dei porti italiani, ci dice che il regalo natalizio dell'Europa dei nazionalismi è questo: più morti e incapacità di una politica migratoria". Lo sottolinea mons. Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio già presidente della Fondazione Cei Migrantes, interpellato dall'Adnkronos dopo l'annuncio di Salvini della chiusura dei porti italiani a Open Arms, la nave umanitaria con a bordo migranti.

"Al di là del Natale che richiama la storia di Maria e Giuseppe che hanno trovato tutto chiuso e hanno affrontato una situazione simile a quella delle tante famiglie oggi in fuga da guerre e fame - osserva Perego - questo Natale ci dice che il regalo natalizio dell'Europa dei nazionalismi è più morte e incapacità di politica migratoria. Lo ha dimostrato anche il fatto che l'Italia stessa non abbia firmato il Global Compact che era veramente affrontare in maniera internazionale il tema delle migrazioni. Da una parte si vuole la collaborazione di tutti e dall'altra la si esaspera con questi fatti, con una politica migratoria strabica o capace solo di creare insicurezza. Speriamo che l'Europa riesca a tenere la barra dritta su alcune questioni: il tema della cooperazione internazionale deve diventare centrale nella politica migratoria".

Perego segnala poi come la Chiesa italiana si sia spesa tanto sul tema delle migrazioni. "La stragrande maggioranza delle diocesi ha affrontato il tema dell'accoglienza diffusa, con 30mila persone accolte. Mi pare poi che il presidente della Cei Bassetti sia stato molto chiaro, anche nelle ultime assemblee, in linea con il magistero di Papa Francesco".

"La politica italiana - evidenzia l'arcivescovo di Ferrara - dovrebbe essere responsabile sul tema migranti perché anche nelle stagioni precedenti, da Maroni in poi passando anche per Minniti e Salvini, il tema della sicurezza è stato centrale nella politica migratoria del nostro Paese e non c'è niente di più sbagliato di questo in un Paese dove milioni di migranti sono diventati cittadini italiani. Il tema vero è il tema della integrazione, dell'inclusione, delle pari opportunità e di avere una legge sull'asilo proprio di un Paese democratico. Lo Sprar ha dimostrato di essere l'unico strumento importante".

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