Sì da Irlanda, Portogallo e Lussemburgo. Il ministro dell'Interno: "Lavoriamo per ampliarlo"
Il 'preaccordo' trovato a Malta il 23 settembre scorso che prevede la redistribuzione su base volontaria dei richiedenti asilo salvati nel Mediterraneo Centrale per ora ha ricevuto il 'sì' di 'tre-quattro Paesi', tra cui "Irlanda, Portogallo e Lussemburgo", che già avevano partecipato alle redistribuzioni dei migranti salvati in mare. L'Italia lavora per allargarlo "il più possibile" ad altri Stati membri dell'Ue. A dirlo è il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, lasciando lo European Convention Centre, a Lussemburgo, dove in ottobre si tengono le riunioni del Consiglio Ue.
"Come ho detto più volte - afferma il ministro - questa era semplicemente una presentazione di un progetto che abbiamo messo a punto a Malta. Abbiamo trovato dei Paesi che immediatamente hanno dato la loro condivisione, perché, ogni volta che abbiamo avuto degli sbarchi, già immediatamente hanno dato disponibilità".
"Altri Paesi, in via generale - continua Luciana Lamorgese - hanno espresso un parere positivo, però molto poi viene rimandato a delle riunioni tecniche, che ci saranno prossimamente, perché ci saranno aspetti che dovranno essere verificati. Certo è che è un percorso che si chiuderà non immediatamente, richiede degli approfondimenti. Siamo fiduciosi, vediamo" di coinvolgere "il più possibile di Stati".
"Io l'avevo già detto - prosegue il ministro - non è che oggi era prevista una firma: sarebbe stato assurdo, anche perché i vari ministri torneranno nei propri Paesi e valuteranno con i propri tecnici. Per adesso si è preso atto che alcuni Paesi erano già convinti, quindi hanno dato immediatamente la loro disponibilità, e altri dovranno verificare le varie situazioni". La sottosegretaria francese agli Affari Europei Amélie de Montchalin ha parlato di una decina di Paesi disposti ad aderire: "Io non dò numeri - risponde il ministro - perché per adesso quelli che hanno detto di sì sono quei 3-4 Paesi che già hanno dato disponibilità, tipo il Lussemburgo e l'Irlanda. Noi su quello non avevamo dubbi, ma dobbiamo operare perché l'accordo abbia una valenza anche per altri Paesi. Dobbiamo cercare di allargare la condivisione". In ogni caso, continua Lamorgese, "non c'è alcun numero minimo", perché si tratta di "un preaccordo", che "già adesso opera, perché quando arrivano degli sbarchi noi facciamo la suddivisione tra tutti i Paesi". Certo, "hanno dato la disponibilità: in primis quelli che hanno condiviso con noi questo progetto, poi quei tre o quattro". L'attuazione dell'accordo nella pratica "già c'è, anche se non c'è scritto che da oggi vale il progetto. A noi interessa che venga allargato il più possibile e per quello stiamo lavorando".
"Già adesso - continua Lamorgese - abbiamo fatto la ripartizione sui Paesi che hanno dato la disponibilità, tipo Lussemburgo, Portogallo e Irlanda". Certo, prosegue, "ci sono anche arrivi in Paesi che non sono nel Mediterraneo Centrale, quindi bisogna dare risposte anche ad altri Paesi. Ma l'incontro era finalizzato all'esame del nostro testo". Però durante il Consiglio "si è parlato anche di quello che avviene negli altri Paesi". "Adesso vediamo se parleremo" del preaccordo di Malta a novembre, nel Consiglio Affari Interni, aggiunge Lamorgese. L'argomento "non c'è ancora l'ordine del giorno" del Consiglio Europeo di dicembre, ma "faremo di tutto perché se ne parli, perché è nostro interesse". L'Italia, ricorda, ha "fatto un percorso che vorremmo vedere chiuso: saranno 7, 8, 10, 12 Paesi, non lo sappiamo, ma vediamo di arrivare ad una conclusione". E "spero" che avvenga entro "novembre-dicembre".
Circa la possibilità che i Paesi del gruppo di Visegrad contribuiscano con denaro, invece che accogliendo migranti, Lamorgese risponde che "di questo non si è parlato. Sicuramente ci sono dei Paesi che hanno già detto di no" alla redistribuzione, "sono quelli soliti di Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, ndr) che non accettano. E certo sarebbero disponibili eventualmente....ma di questo non si è parlato". Quanto ai migranti che saranno oggetto della redistribuzione, il preaccordo di Malta, ricorda il ministro, "parla di richiedenti asilo. Quindi tutti, non chi ha avuto già la protezione o chi deve ancora averla: i richiedenti asilo sono tutta una categoria. Poi si faranno le procedure, tramite le commissioni territoriali, per vedere chi ha titolo e chi non ha titolo. E chi non ha titolo verrà rimpatriato". "Quello che stiamo cercando di ottenere anche dall'Europa, ma su questo c'era anche condivisione - aggiunge infine Lamorgese - è che le procedure di rimpatrio vengano verificate a livello europeo, così ogni Stato è più forte. Certo l'immigrazione è un problema complesso, che non si risolve da un giorno all'altro. C'è bisogno di accordi, di contatti con i Paesi, di tanti protocolli a livello europeo. E' il momento per fare vedere che l'Europa c'è e sarebbe un segnale molto importante", conclude.