La Lega insorge: "Si intervenga". Piantedosi: "Impugneremo anche questi provvedimenti"
La giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico non convalida i trattenimenti di altri quattro migranti tunisini nel cpr di Pozzallo, disposti dal questore di Ragusa. Prosegue dunque il braccio di ferro tra la magistrata, finita nella bufera dopo la pubblicazione di un video del 2018 in cui prendeva parte a una manifestazione pro migranti, e il governo sulla legittimità dei provvedimenti contenuti nel decreto Cutro.
Apostolico oggi conferma infatti la valutazione che già a fine settembre l'aveva portata a rigettare la convalida del fermo di altri migranti a Pozzallo. Valutazione condivisa anche dal giudice Rosario Cupri della stessa procura catanese che domenica scorsa ha negato la convalida dei trattenimenti per altri sei migranti.
E il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che aveva già deciso di impugnare la prima sentenza di Apostolico, ha fatto sapere che anche per quanto riguarda gli ultimi provvedimenti con cui la giudice non ha confermato il fermo dei migranti, "certamente li impugneremo". Il ministro rivela di non aver ancora letto le carte relative ai quattro fermi non confermati oggi, ma annuncia battaglia. “Non so questi provvedimenti come sono stati motivati dal giudice - afferma - ma vedremo, valuteremo e faremo l'impugnazione".
Piantedosi difende la normativa attuale e conta sul sostegno dell'Ue: “Sarà ulteriormente rafforzato nella normativa europea che si sta creando con l'approvazione del Patto di migrazione e asilo, di cui si è parlato in questi giorni – ha detto Piantedosi -. Il tema del trattenimento ai soli scopi dell'identificazione e di fare procedure accelerate alla frontiera è un tema cardine dell'attuale e futura normativa europea”.
Il nuovo caso fa insorgere la Lega che, dopo aver più volte sollecitato le dimissioni della magistrata, invoca un intervento nei suoi confronti. "Giustizia o politica? Prima in una piazza dove si insultano le Forze dell’Ordine e si difendono gli sbarchi, poi in tribunale per rimettere in circolazione altri clandestini - si legge in una nota -. Un intervento è necessario, come consentito dalla Costituzione, per rispetto della legge, del buonsenso e del popolo italiano".