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Maturità 2015: le leggende metropolitane 2.0

Internet è amica dei maturandi? Non sempre: il web è la culla delle nuove bufale. Ecco i trend che hanno debuttato alla Maturità 2015

Maturità 2015: le leggende metropolitane 2.0
29 maggio 2015 | 00.00
LETTURA: 3 minuti

Esame di Maturità 2015: allo zio al Ministero e alle tracce che arrivano dall’Australia non ci crede più nessuno. In principio fu lo zio al Ministero, il parente di un amico, di un amico, di un vicino il cui figlio aveva fatto la Maturità un anno prima e che, di sicuro, poteva rimediare le tracce. Un classico che si alternava al più articolato mito delle domande che arrivavano dalle scuole italiane in Australia, complice il fuso orario. Una bella storia che però non teneva minimamente conto del fatto che nel periodo in cui in Italia si svolgono gli esami in Australia l’anno scolastico non è ancora terminato. Poi, però, il web ha rovinato tutto. Le tracce sono diventate telematiche e gli studenti hanno dirottato la loro credulità verso altre e più esotiche mete altrimenti note come bufale 2.0.

Nomi dei commissari esterni e date della terza prova: che confusione! Già: alla Maturità 2015 la leggenda metropolitana è sempre dietro l’angolo, pronta a colpire lo studente credulone tendendogli agguati su Facebook, su Twitter e persino su Whatsapp. Più l’ansia aumenta e più si assiste a butterfly effect dalle conseguenze imbarazzanti: una svista di un maturando a Roma può causare un esaurimento nervoso a uno di Milano. Nelle ultime settimane è successo di tutto: nomi dei commissari esterni annunciati i primi di maggio perché qualcuno per errore è capitato su un file degli Esami di terza media, terza prova fissata in una data assurda perché qualcun altro è andato a finire su un sito che aveva ripubblicato un vecchio articolo, studenti convinti che si possa essere ammessi alla Maturità anche con diverse insufficienze perché un amico di un amico lo ha letto nei commenti ti un post. Insomma: il caos.

Maturità 2015: la bufala corre su internet. Il meccanismo è sempre lo stesso e genera fraintendimenti di ogni tipo. Nessuno controlla le fonti e la svista di un maturando, complice il panico da Esame di Stato, diventa in breve tempo una versione alterata della realtà pronta ad essere condivisa, socializzata e viralizzata. Bastano un paio d’ore per dare vita ad una nuova leggenda metropolitana che, fortunatamente, però, alla fine si sgretola con la stessa rapidità con cui ha preso vita. Tutto il resto sono notizie ufficiali almeno che, nel frattempo, il famoso zio al Ministero non decida di aprirsi un account su Facebook.

Fonte: www.studenti.it

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