Il virologo chiarisce: "Il nuovo protocollo non dice di non usarla ma di passare dall'obbligo al buon senso"
"Terrò la mascherina in aereo e dovrebbero farlo anche i fragili". Lo dice all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, commentando il nuovo protocollo europeo Easa-Ecdc per la sicurezza nel trasporto aereo, che dispone da lunedì 16 maggio lo stop dell'obbligo di indossare il dispositivo di protezione a bordo dei velivoli, come pure in aeroporto.
L'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie "non dicono 'non usate la mascherina' - precisa il docente dell'università Statale di Milano - Dicono che si passa dall'obbligo alla responsabilità e al buon senso, relativamente alla mascherina e ad altri aspetti di gestione per esempio delle distanze e degli assembramenti, attenti a evitare i colli di bottiglia".
"E' vero, in aereo ci sono filtri appositi, c'è un ricircolo d'aria anche segmentato per compartimenti, a blocchi di 4-6 file", osserva l'esperto. Però "è chiaro che un soggetto fragile a mio avviso deve usare la Ffp2, che ripeto dovrebbe diventare specie per le persone più vulnerabili come gli occhiali da sole. Vedremo poi - aggiunge Pregliasco - se in futuro ci dovranno essere delle restrizioni" in corrispondenza di "un eventuale "rigurgito del virus. Io comunque - conclude - la mascherina la terrei".
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