La vicepresidente di regione si dimette: "Oggi in sicurezza grazie a campagna immunizzazione, successo messo in discussione da provvedimento che non condivido"
"Da una parte, prendo positivamente atto che" sul Covid "la linea da me stabilita per i cittadini lombardi è stata quella di seguire il parere degli esperti della Cabina di regia lombarda che ho attivato sull'obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa. Dall'altra, registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull'importanza dei vaccini". Lo evidenzia Letizia Moratti, in una nota in cui illustra le diverse ragioni per cui ha scelto di dimettersi da vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia.
"Si tratta di tre esempi, emblematici di una diversa impostazione politica in questo ambito - ragiona -. Credo infatti che, se oggi il Paese è in sicurezza per quanto riguarda il Covid, lo dobbiamo senza alcun dubbio all'adesione massiccia alla campagna vaccinale dei mesi scorsi. Che è riuscita grazie allo straordinario senso di responsabilità civica dei cittadini lombardi, così come all'enorme impegno di medici, infermieri, militari, Protezione civile e volontari, protagonisti di un processo che ha portato la Lombardia ad essere tra le prime aree al mondo per adesione e copertura. Un successo di cui essere fieri e che ora viene messo in discussione da provvedimenti che non condivido".