di Silvia Mancinelli
I capelli arruffati e il volto stanco di chi non dorme da giorni, Carmine è tornato a far capolino in via dei Codirossoni, a Torre Maura, dove era stato portato martedì mattina insieme a oltre 70 rom. E' un italiano di 58 anni che vive da 15 come un "nomade tra i nomadi", in attesa di una casa. Era l'unico italiano nel centro di accoglienza dove continua il presidio dei residenti, e come le famiglie rom che anche questa mattina sono state trasferite verso altri centri è stato fatto uscire pure lui.
Alle 16, carico di borsoni e con in mano un foglio strappato, è tornato a piedi dal convento dove era stato mandato. "Sono italiano, mi hanno riconosciuto il diritto a una casa - dice mostrando un foglio del Comune di Roma che dispone per lui l'alloggio alternativo in piazza delle Gardenie, a Centocelle -. Mi hanno portato via insieme a quattro famiglie rom per rinchiudermi in uno stanzino senza nemmeno una presa di corrente, un lavandino e le sbarre che sembra di stare a Regina Coeli. Ma come posso vivere lì? Sono un italiano, non ho diritto a una sistemazione decorosa?".