Il tragico bilancio è di 21 morti e 15 feriti. Non tutti sono stati ancora identificati
Ventuno morti e 15 feriti. E' il tragico bilancio dell'incidente avvenuto ieri sera a Mestre dove un pullman è precipitato da un cavalcavia. Sono 11 le persone identificate tra le 15 rimaste ferite. Si tratta di 11 stranieri, in particolare di quattro ucraini (due donne, un uomo e una minore), un tedesco, una francese, un croato, una coppia spagnola e due minori (maschio e femmina) di origine austriaca.
Per quanto riguarda le 21 vittime, solo sette di loro sono state identificate, si tratta di 4-5 ucraini (sulla nazionalità di una delle quattro donne permane incertezza), un tedesco e l'autista del bus, Alberto Rizzotto, 40 anni, originario di Conegliano, in provincia di Treviso, e residente a Tezze di Vazzola.
“Siamo davanti a una tragedia immane, ne ricordiamo pochissime a questo livello”, dice il governatore del Veneto Luca Zaia al termine della visita all’ospedale Dell’Angelo di Mestre, sottolineando che tra i 15 feriti si contano una bambina di 3 anni, una di 4 e uno di 13 e tra le 21 vittime una “bimba di poco più di un anno e una ragazza di 13 e 14 anni”. Per questo il Veneto ha chiesto e “ottenuto da Roma, anche in tempi celeri, l’autorizzazione per tre giorni di lutto regionale fino al 6 ottobre. Per tutta la Regione del Veneto ci saranno le bandiere a mezz’asta”.
118 Veneto: "Al lavoro per le identificazioni"
“Come 118 stiamo cercando di recuperare tutte le informazioni per stabilire l’identità delle vittime. Ci sono ancora 14 morti e 4 feriti senza un nome. Un’attività marginale, certo, di supporto alle forze dell’ordine ma necessaria viste le condizioni - dice all'Adnkronos Paolo Rosi, direttore del 118 Regione Veneto - Il magistrato questa mattina nominerà un perito incaricato di eseguire il riconoscimento, attraverso impronte dentali e digitali. Un lavoro fatto di concerto con la polizia scientifica”.
"All’ospedale dell’Angelo di Mestre la situazione da ieri sera è invariata: 6 i feriti trasferiti dal luogo dell’incidente, quattro in condizioni gravi ricoverati in rianimazione. Si tratta di tre uomini e una donna. Tutti stranieri, per la maggior parte di nazionalità ucraina, uno solo è tedesco. Dall’ora dell’apocalisse non ci siamo mai fermati”, dice all’Adnkronos Giulio Giuliani, responsabile comunicazione dell’Ulss Serenissima di Venezia.
“Dopo lo strazio dei soccorsi ora ci aspetta la parte più difficile: il ricongiungimento delle vittime con i familiari, quasi tutti stranieri - aggiunge Giuliani - I feriti o non sono in condizioni di parlare oppure lo fanno a stento, per lo più in lingua ucraina. Per questo motivo abbiamo già attivato un servizio di interpreti ucraini e russi. C’è molto da fare per la gestione dei familiari, gravosa e penosa per il numero di morti e feriti, per le condizioni dei sopravvissuti e che per questo motivo richiede anche un supporto psicologico. All'ospedale dell'Angelo di Mestre ancora non si vede il via vai di familiari e amici ma solo perché le vittime si trovavano nelle nostre zone in vacanza. Da questa notte non ci siamo mai fermati e non lo faremo, c’è troppo lavoro da fare, sebbene il triste bilancio sia ormai consolidato”.