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Rigopiano, 10 salvi: quattro sono bambini

(Foto Soccorso Alpino - CNSAS)
(Foto Soccorso Alpino - CNSAS)
20 gennaio 2017 | 08.55
LETTURA: 3 minuti

Vigili del fuoco al lavoro senza tregua da ore per recuperare i superstiti dell'Hotel Rigopiano, travolto da una valanga mercoledì scorso. Al momento sono in totale dieci le persone sopravvissute con certezza alla tragedia, a quanto riferisce all'Adnkronos Luca Cari, capoufficio stampa dei Vigili del fuoco.

Delle 18.30 il tweet dei vigili del fuoco con il quale si annuncia che tre bambini sono stati estratti vivi dai soccorritori: "#HotelRigopiano #vigilidelfuoco #USAR estraggono dalle macerie tre bambini vivi, proseguono le ricerche". Dunque tutti in salvo i bambini che erano stati dati per dispersi nella tragedia dell'hotel. Il primo a essere messo al sicuro, insieme alla madre, è stato questa mattina il figlio del cuoco Giampiero Parete, l'uomo scampato per un soffio alla slavina di mercoledì, che ha poi lanciato l'allarme.

Gli altri tre, salvati nel pomeriggio dai vigili del fuoco, sarebbero invece Ludovica, la seconda figlia dei Parete, il figlio di Dino Di Michelangelo e Marina Serraiocco, di Osimo, e il figlio di Sebastiano e Nadia Di Carlo, di Loreto Aprutino (Pescara). Il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, ha riferito all'Adnkronos: "Da fonti autorevoli abbiamo saputo che la famiglia di Osimo, mamma papà e figlio, è salva e già in ospedale".

"Mio nipote sta bene. E' una sensazione stupenda, indescrivibile" ha detto Simona Di Carlo, consigliera comunale di Pescara, rispondendo alle domande dei giornalisti su suo nipote, 10 anni, uno dei bambini estratti vivi dall'Hotel Rigopiano. "Non ho mai perso la fiducia - ha aggiunto - anche se ho pianto e piango da due giorni". Quanto ai genitori del bambino, "presumo che se lui è vivo è perché i genitori lo abbiano protetto". I feriti vengono trasferiti all'ospedale di Pescara.

Sono state identificate intanto due vittime. Si tratta di Alessandro Giancaterino e Gabriele D’Angelo, capo cameriere e cameriere dell'hotel.

Ci si interroga sulle cause che potrebbero aver determinato la valanga e sul ruolo che potrebbero aver esercitato le scosse sismiche degli ultimi giorni. Sulla vicenda il pm di Pescara Andrea Papalia ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Già nella giornata di ieri gli investigatori hanno ascoltato come testimone Giampiero Parete. Molto probabilmente, non appena le operazioni di ricerca delle persone sarà completata, la struttura sarà posto sotto sequestro. Si cerca di capire tante cose, a cominciare, forse, dalla scelta di localizzare la struttura in quel posto che in tanti in queste ore hanno definito "completamente esposta".

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