"Filippo non ha retto all'idea dell'abbandono e ha reagito con l'overkilling" dice Flaminia Bolzan all'AdnKronos
"Quello di Giulia è un evidente caso di femminicidio, all'idea di un abbandono da parte di lei, Filippo non è stato in grado di contenere il lato emotivo e ha agito con un 'overkilling', un’azione cioè maggiorata rispetto a quella necessaria per uccidere”. Lo afferma all'Adnkronos la psicologa e criminologa Flaminia Bolzan, commentando i risultati dell’autopsia su Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex, Filippo Turetta, con almeno 25 coltellate.
"Il numero di ferite da arma da taglio è elevato e questo rimanda a una relazione fra aggressore e vittima – spiega – e il fatto che le ferite più grandi siano sul lato sinistro del collo fa pensare che l'aggressione sia avvenuta in auto, con Giulia seduta a lato passeggero”. Il tipo di arma, secondo la criminologa, avvalora l'ipotesi della premeditazione. "Il fatto che abbia usato un coltello da cucina significa che l'aveva portato da casa" dice Bolzan.
Dai prossimi interrogatori di Turetta potranno arrivare maggiori dettagli utili per capire cosa sia successo, ma in base agli elementi noti fin qui "è probabile che Giulia abbia manifestato la sua volontà di autodeterminarsi nella scelta – conclude la criminologa –, Filippo non ha gestito emotivamente il senso di frustrazione e, quindi, ha portato a termine il suo intento criminoso".