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Inchiesta dossieraggio, Vaia: "Anch'io spiato, ma sono sereno: al lavoro per la salute dei cittadini"

"Dopo lotta al Covid vivo sotto scorta, un mese fa nel mio ufficio c'è stata un'effrazione"

Francesco Vaia (Fotogramma)
Francesco Vaia (Fotogramma)
03 marzo 2024 | 17.34
LETTURA: 2 minuti

Dalla lotta al Covid-19 a vittima di dossieraggio insieme a vip, imprenditori e politici. "Non meritavo tutto questo, sono profondamente colpito e amareggiato". È lo sfogo di Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, che con l'Adnkronos Salute commenta la notizia che lo vede tra gli 800 obiettivi 'controllati' da giornalisti e finanzieri. "Per quattro anni ho lavorato in prima linea per difendere la salute degli italiani, davvero non è piacevole trovarsi in questa situazione".

"Da tempo sono sotto scorta"

La notizia "mi è arrivata come un fulmine a ciel sereno alle 5 di questa mattina - racconta Vaia, che negli anni della pandemia ha ricoperto il ruolo di Direttore dell'Istituto nazionale delle malattie infettive Spallanzani di Roma -. Ad avvisarmi una telefonata di una giornalista. Non ci volevo credere, poi mi sono ricordato di un fatto". Quale? "Circa un mese fa nel mio ufficio c'è stata un'effrazione. Di più non posso dirle" aggiunge Vaia che non nasconde il fatto "di essere da tempo sotto scorta".

"Stato d'animo? Deluso, ma comunque sereno"

Torna, poi, sul suo impegno nel pieno dell’emergenza sanitaria: “Per quattro anni ho lavorato duramente per combattere il Covid e difendere la salute degli italiani, davvero non meritavo tutto questo. Resto un civil servant e continuo a fare il mio lavoro per tutelare la salute pubblica", tiene a precisare Vaia. "Il mio stato d'animo? Sono intristito e deluso ma comunque sereno. So già che dopo questo polverone non succederà nulla ma certo la situazione non è piacevole”. Alla domanda se chiederà chiarimenti alla Procura della Repubblica di Perugia la risposta è ferma: “Non lo so, so solo che continuerò a fare il mio lavoro come sempre”, conclude Vaia.

Palù: "Io spiato? Non ho nulla da nascondere, sono tranquillissimo"

“Io spiato come Renzi e Fedez? Non lo sapevo. E comunque guardino pure la mia dichiarazione dei redditi, prima della mia presidenza all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e dopo. Vedranno, questi inquirenti, che per servire lo Stato io mi sono impoverito” ha detto all'Adnkronos Salute il virologo Giorgio Palù, che lo scorso 22 febbraio si è dimesso dalla presidenza dell’Aifa. Sapere di essere oggetto di dossieraggio non preoccupa affatto il prof. Palù. Anzi. “Non sapevo di essere in questa lista insieme a vip, politici e imprenditori. Ma che guardino bene. Non ho nulla da nascondere io – rimarca il virologo – E le dirò di più: non sono tranquillo ma tranquillissimo. Io ho servito per anni la res publica diventando più povero. Se chiederò chiarimenti alla Procura della Repubblica di Perugia? Non mi interessa”.

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