Il commento del leader Pd sul vantaggio di 18 punti che il centrodestra ha sul centrosinistra nei sondaggi
"Pensiamo di recuperare partendo dal fatto che ci sia ancora un 42% di elettori che non hanno ancora deciso chi votare". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta durante un'intervista su Antenna 3, in merito al vantaggio di 18 punti che il centrodestra ha sul centrosinistra nei sondaggi in vista delle elezioni del 25 settembre. "A quegli elettori astensionisti - sottolinea - noi diciamo 'ma siete sicuri che passare da Draghi a Meloni sia una cosa intelligente per il futuro del nostro Paese?'".
Il segretario del Pd ha concluso dicendo che "a fronte della situazione che stiamo vivendo, con il costo delle bollette aumentato enormemente a causa della guerra, io mi sento di dire che una continuità col governo Draghi sarebbe stata molto meglio rispetto che andare alle prossime elezioni con una destra che propone Meloni come nuovo premier. Penso che in Europa otterrebbe molto meno rispetto al suo predecessore".
"Votando il centrosinistra, si creerebbe una continuità col governo Draghi, ritornando su temi che non ha avuto il tempo di affrontare", ha spiegato ancora. Letta ha voluto sottolineare le proposte portate dal Pd durante la campagna elettorale. "Tra questi - sottolinea - mi vengono in mente le tematiche dei diritti e dell'ambiente. Sul tema del lavoro, con la nostra proposta di stop a tirocini e stage gratuiti per poter dare ai giovani un primo e vero lavoro. In merito anche alla salute dalla nostra parte troverete persone contro la logica dei tagli alla sanità pubblica e che spingono per la scienza e l'efficacia dei vaccini. Dall'altra parte, lo strizzare l'occhio al mondo no-vax mi è sembrata una mossa molto eccessiva". Letta ha concluso ribadendo che lui e il partito da lui guidato sono "gente seria. Non lanciamo proposte a vanvera come quelle che state sentendo in questo periodo. Siamo affidabili e reduci da un buon lavoro fatto con Draghi".