"Si dice che l'Italia non fosse pronta, ma abbiamo visto che non era pronto nessuno quando è arrivato questo virus. Il fatto che il piano pandemico" del nostro Paese "fosse troppo vecchio è vero, credo che qualche spiegazione da questo punto di vista dovrebbe essere data. Credo che si debba semplicemente rilasciare un'intervista per spiegare quello che è accaduto, quello che è stato fatto, quelle che sono le lacune, non credo che ci siano segreti". Questa la posizione del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, sul caso svelato dalla trasmissione di Rai3 'Report', di un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sull'Italia che sarebbe stato bloccato internamente.
'Report': Oms ha bloccato rapporto su piano pandemia Italia
Riguardo all'Oms "qualche problemino c'è stato" a livello "di comunicazione, di direttive - ha sottolineato Sileri a 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus - Però tutto deve essere proporzionato al fatto che ci trovavamo di fronte a un evento mai accaduto. E' chiaro che qualche dubbio, qualche perplessità, c'è. Il mio consiglio è di spiegare ciò che è accaduto con trasparenza, perché a livello comunicativo sicuramente qualcosa poteva essere fatto meglio".
Commentando il via libera al vaccino anti-Covid in Gb, Sileri ha poi detto: ""Credo che questo anticipo sia ininfluente e non abbia né un valore politico, né sia sintomo di un ritardo dell'Europa. E' semplicemente un anticipo di pochi giorni, non va strumentalizzato". Rispetto a quello che avverrà in Ue "si tratta di pochi giorni di differenza - ha sottolineato - Noi ci affidiamo all'Ema", l'Agenzia europea del farmaco. Tornando all'ok inglese al prodotto di Pfizer/Biontech, "io sono contento che venga fatto, l'importante è che si inizi con la vaccinazione in sicurezza - ha precisato Sileri - Vuol dire che ci si sta muovendo nella giusta direzione" e "a breve arriverà anche l'ok dell'Ema".
"L'Italia avrà il 13,5% di tutte le dosi" di vaccino contro Covid-19 "che avrà l'Europa. Ma non arriveranno tutte insieme, arriveranno scaglionate. Non è che nel mese di gennaio vaccineremo 60 milioni di persone. Secondo me servirà gran parte del 2021 per vaccinare tutti" e, finché non sarà raggiunte l'immunità di gregge, bisognerà continuare a usare la mascherina e a rispettare le precauzioni anti-contagio, ha precisato Sileri.
"Quando sarà raggiunta l'immunità di gregge non dovremo più girare con le mascherine", ha confermato. Però "nel periodo di transizione le precauzioni dovremo continuare a tenerle. La popolazione più fragile sarà vaccinata prima, poi si procederà con tutta la popolazione, nel mentre le precauzioni che oggi utilizziamo saranno necessarie". Ancora, Sileri ha sottolineato che "il vaccino sarà gratuito, lo somministreranno i sanitari e ci sarà in campo anche l'Esercito che del resto è stato in campo fin dalla prima ora".