Fabrizio Pregliasco il più coerente, Andrea Crisanti il più 'presente'. Il verdetto sulla quantità e qualità della comunicazione di virologi, ricercatori e medici italiani in materia di Covid-19 arriva da un'indagine di Reputation Science, società specializzata nell'analisi e gestione della reputazione, che ha passato in rassegna le dichiarazioni pubbliche degli esperti dal 1 febbraio al 20 novembre, selezionandone oltre 120 con un impatto mediatico significativo, che hanno generato più di 70mila contenuti online tra web e social network.
Sul fattore 'presenza' al primo posto si piazza il microbiologo e virologo dell'Università di Padova Andrea Crisanti che, nei 3 periodi analizzati (febbraio-maggio; giugno-agosto; settembre-novembre), resta in cima alla classifica dello share sia nel secondo che nel terzo periodo, rispettivamente con il 20% e il 18%, mentre i primi mesi della pandemia vedevano sul podio Roberto Burioni con il 26%.
Reputation Science ha poi esaminato il 'campione' delle oltre 120 dichiarazioni rilasciate ai media attraverso 3 indici numerici: l'indice di allerta (ovvero l'opinione media dell'esperto in merito alle soluzioni per contenere la pandemia) e il grado di coerenza tra le varie opinioni espresse nel tempo da ciascuno.
L'indice di allerta è stato valutato secondo una scala che va da -5 (misure di contenimento minime) a +5 (misure di contenimento massime). Le posizioni degli esperti occupano la quasi totalità del range: si va da quelle più prudenti di Pregliasco, Ricciardi, Galli, Locatelli e Burioni (+4,5/+3,5) a quelle totalmente opposte di Zangrillo (-2) e Bassetti (-3). Nel dettaglio, per 6 virologi su 12 il virus Sars-CoV-2 è molto pericoloso, gli altri 6 hanno affermato almeno una volta che non ha un'elevata mortalità; il lockdown trova il favore di 3 quarti del campione, mentre un quarto è contrario; favorevoli al coprifuoco solo 6 esperti; più di un virologo su 2 non ritiene affidabili i dati diffusi dal Governo sull'andamento della pandemia; persino sull'App Immuni, strumento pubblicamente sostenuto dal Governo per monitorare il contagio, non vi è unanimità: lo ritengono utile solo 8 virologi su 12.
Quanto all'indice di coerenza, espresso in una scala da 1 a 10, Fabrizio Pregliasco con 9,67 totalizza il punteggio più alto, seguito con poco distacco da Franco Locatelli (9,11); a seguire: Matteo Bassetti (8,02); Massimo Galli (7,57); Antonella Viola (7,49); Walter Ricciardi (6,41); Roberto Burioni (4,21); Alberto Zangrillo (4,13); Ilaria Capua (3,95). L'indice di coerenza più basso è dei 3 esperti le cui dichiarazioni sono state più incoerenti nel periodo di riferimento preso in esame: al decimo posto Giorgio Palù con un indice di coerenza di 3,09, all'undicesimo Andrea Crisanti (3,05), al dodicesimo Maria Rita Gismondo (0,75).