L'esperto: "Responsabilizzazione individuale scambiata per liberi tutti. Inevitabile aumento dei casi"
"Temo un Natale all'insegna della 'rimozione' del virus pandemico dalla nostra vita. Credo si stia scambiando la mancanza di una politica attiva contro l'epidemia, che dovrebbe essere sostituita con la responsabilizzazione dei cittadini, in una sorta di 'liberi tutti' diffuso". Così all'Adnkronos Salute Walter Ricciardi, docente di igiene all'Università Cattolica di Roma, secondo il quale, considerato il trend dei dati Covid, l'aumento dei casi nel periodo prenatalizio e festivo "è inevitabile: gli acquisti, le feste, gli scambi di auguri, cene e cenoni favoriranno, senza le precauzioni che abbiamo imparato a conoscere come l'uso della mascherina in luoghi affollati, un'ulteriore crescita dell'ondata epidemica sia per quanto riguarda l'influenza sia per il Covid".
Ma l'impressione è che, quest'anno, sia vincente la tendenza a ignorare il problema. "Sicuramente - dice Ricciardi - c'è stanchezza da parte delle persone. Abbiamo visto ampiamente in Inghilterra il fenomeno, con la tendenza dei cittadini a non voler più adottare nessuna misura contenitiva della diffusione virale. I risultati li abbiamo visti con la crescita dei contagi. Come oltremanica, senza precauzioni vedremo anche da noi un ulteriore aumento dei casi. Anche da noi aumenterà la pressione sugli ospedali, probabilmente senza disarticolare l'offerta sanitaria, ma sicuramente affaticherà il sistema".
Le persone, continua l'esperto, "non sono disponibili a rinunciare a tutte le occasioni di incontro delle festività. Il compito della sanità pubblica sarebbe quello di farglieli fare in sicurezza. La scelta politica, però, pare essere quella di puntare sulla responsabilità individuale che i numeri, con ormai una bassa protezione vaccinale e la tendenza a 'rimuovere' la presenza del virus, sconsiglierebbero. Sembra che abbiamo un po' dimenticato precauzioni seguite negli anni precedenti. Nei passati Natali in pandemia, in caso di sintomi, molte persone si preoccupavano di fare un tampone prima di un cenone o di usare la mascherina. Quest'anno penso ci sarà meno attenzione".