Il documento Altems: bisogna attendere almeno altre 2-3 settimane per dire che è stato raggiunto il picco
Scendono i ricoveri covid in terapia intensiva e cala l'incidenza, primi segnali incoraggianti nella nuova ondata pandemica guidata dalla variante Omicron in Italia. Negli ultimi sette giorni registrano un lieve miglioramento passando a 1,67 per 100mila abitanti, contro un valore medio nazionale di 1,73 per 100mila registrato la scorsa settimana.
Le regioni che hanno evidenziato più ingressi in terapia intensiva durante gli ultimi sette giorni sono la Val D’Aosta (3,23 per 100mila abitanti), il Friuli-Venezia Giulia (2,75 per 100mila) e il Veneto (2,58 per 100mila). È quanto emerge dal report settimanale dell’Alta scuola di Economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica.
Registra un calo anche l’incidenza dei contagi a livello nazionale, che nelle ultime cinque settimane viaggiava ad una velocità media del +130% (che significa oltre il raddoppio dei casi di settimana in settimana), mentre nella settimana appena trascorsa si registra un aumento limitato, del 20%, passando da 1.719 e 1.767 ogni 100mila residenti.
“Dopo cinque settimane di trend di forte crescita dei nuovi ingressi in terapia intensiva, che ha portato a più che raddoppiare il valore nazionale settimanale passando da 0,83 per 100.000 abitanti a 1,73 per 100mila abitanti, finalmente nell’ultima settimana pare affievolirsi questo sprint del Covid, registrando una lieve diminuzione del dato che si stabilizza a 1,67 per 100mila abitanti", afferma Americo Cicchetti, direttore Altems.
"Questo dato è un segnale di rallentamento della pressione del Covid-19 sui sistemi sanitari - continua Cicchetti - sebbene si riscontri una variabilità regionale molto importante: infatti, nell’ultima settimana, la Valle d’Aosta ha visto un incremento del tasso di saturazione del +11,1% (registrando il valore più alto tra le regioni/Pa), seguita dalla Regione Marche che segna un +3,2%, contrariamente la Pa Trento segna l’alleggerimento minore del tasso di saturazione con una variazione rispetto alla scorsa settimana del -9%, seguita dalla Regione Veneto che segna un -2,7% del tasso di saturazione dei posti letto di Tterapia intensiva".
"Questi dati però - avverte - sono ancora preliminari e dobbiamo attendere almeno altre 2-3 settimane per poter affermare con certezza che è stato raggiunto il picco di questa quarta ondata e che i diversi sistemi sanitari regionali abbiano contenuto la pressione vincendo lo stress test di questi due mesi; tuttavia ci confermano che la strategia del Governo di evitare ulteriori misure restrittive forti, come un lockdown generale o mirato, affiancato da una costante spinta della campagna vaccinale e dell’uso delle mascherine anche all’aperto nei luoghi affollati pare confermarsi come la strategia vincente per il Paese e per la necessaria crescita economica che tutti i settori produttivi stanno invocando a gran forza", conclude Cicchetti.
È quanto emerso dalla 81ma puntata dell’Instant Report Covid-19 - https://altems.unicatt.it/altems-covid-19 - una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale.
L’analisi riguarda tutte le 21 Regioni e Province Autonome italiane. Il gruppo di lavoro dell’Università Cattolica è coordinato da Americo Cicchetti, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con l’advisorship scientifica del Professor Gianfranco Damiani e della Dottoressa Maria Lucia Specchia del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica (Sezione di Igiene).
A partire dal Report #4 la collaborazione si è estesa al Centro di Ricerca e Studi in Management Sanitario dell’Università Cattolica (Professor Eugenio Anessi Pessina) e al Gruppo di Organizzazione dell’Università Magna Græcia di Catanzaro (Professor Rocco Reina). Il team multidisciplinare è composto da economisti ed aziendalisti sanitari, medici di sanità pubblica, ingegneri informatici, psicologi e statistici.
La finalità è comprendere le implicazioni delle diverse strategie adottate dalle Regioni per fronteggiare la diffusione del virus e le conseguenze del Covid-19 in contesti diversi per trarne indicazioni per il futuro prossimo e per acquisire insegnamenti derivanti da questa drammatica esperienza.