Ricerca su Jama: "Dati non supportano uso". L'infettivologo: "Brividi all'idea che in Italia qualcuno l'abbia usata"
"Adesso vediamo se ci sarà ancora qualcuno che proporrà l'ivermectina per curare il Covid dopo il totale fallimento anche in questo importante studio condotto con tutti i crismi. Quando penso che in Italia qualcuno l'ha usata, mi vengono i brividi. Ora vorrei sentire solo silenzio dagli asini che non seguono la scienza". Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commenta così via social una ricerca pubblicata su 'Jama Internal Medicine'.
Condotto su pazienti ad alto rischio con Covid-19 da lieve a moderato, in 20 ospedali pubblici e un centro di quarantena in Malesia fra il 31 maggio e il 25 ottobre 2021, il trial clinico randomizzato in aperto ha coinvolto 490 partecipanti over 50 arruolati entro la prima settimana dall'insorgenza dei sintomi di infezione da Sars-CoV-2. Un gruppo ha ricevuto l'antiparassitario ivermectina in aggiunta al trattamento standard (terapia sintomatica e monitoraggio dei segni di deterioramento precoce), l'altro solo la cura standard.
La conclusione degli autori è lapidaria: "Il trattamento con ivermectina durante le prime fasi della malattia non ha impedito la progressione verso una patologia grave. I risultati dello studio non supportano l'uso di ivermectina per i pazienti con Covid-19".