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Covid, Montesano: "Sabato in piazza per inoculare il virus del dubbio"

L'attore annuncia che l'8 maggio parlerà di temi 'caldi' come il covid, i vaccini, le libertà personali

Covid, Montesano:
03 maggio 2021 | 19.53
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Una manifestazione "politico satirica, pacifica, allegra, ironica e istruttiva", nel corso della quale "farò un comizio ironico satirico sul fatto che dobbiamo stare attenti, come diceva Mark Twain 'è più facile ingannare la gente che convincerla che è stata ingannata'. La gente vuole credere a quello che passano i media ufficiali, perché si sente più rassicurata, noi proveremo ad informare in libertà". Così Enrico Montesano racconta, in una lunga intervista con l'Adnkronos, i motivi per cui ha deciso di 'scendere in piazza: sabato 8 maggio l'attore romano sarà infatti in piazza Gaetano Mosca a Roma, nel quartiere di Montecucco, per una manifestazione che si preannuncia esplosiva dal sottotitolo eloquente: "Un comico ci ha distrutto, un comico ci salverà!".

"Faccio questo incontro con la gente per inoculare il virus del dubbio, più che il vaccino -spiega Montesano- L'obiettivo è informare in modo libero, avvertendo che quando sentiamo parlare di alcuni concetti, come la quarta rivoluzione industriale, il World Economic Forum, il Nuovo Ordine Mondiale, transumanesimo, bisogna ascoltare e farci caso, perché noi non diamo credito alle dichiarazioni che vengono fatte durante il corso della storia, ma poi dopo vent'anni si realizzano. Di queste epidemie si parla da diversi anni, vorrei invitare la gente a riflettere". E anche se "bisogna stare attenti a come si parla, perché si viene subito tacciati di negazionismo -scandisce l'attore- io sono per la libertà, senza negare nulla". In particolare, ci tiene a sottolineare Montesano, "non nego certo che il virus c'è e ne subiamo l'influenza estremamente rognosa".

Ma è importante capire che "c'è gente che decide per noi. Hanno deciso che dobbiamo stare a casa, che dopo le 22 non si può uscire, che dobbiamo andare un giro con una pezza in faccia, e tante altre cose -affonda l'attore- La cosa più pericolosa è la 'carta verde', verde come il semaforo del via libera. Il passaporto vaccinale è ora l'unica via per andare in albergo in vacanza. L'albergo, che avrà paura delle multe, esigerà il pass. E' una grave, gravissima limitazione delle libertà costituzionali. E molti giovani, si sentiranno costretti a fare il vaccino non perché ci credono, ma per essere liberi di viaggiare e di muoversi".

'Sul vaccino le persone devono essere informate dei rischi, poi decidono liberamente'

Uno dei temi più spinosi che si affronteranno sabato in piazza, tra una battuta e un’imitazione, è sicuramente quello del vaccino anti covid. "Premetto che tra il no e il si c’è dimezzo il free, quindi lasciateci la libertà di scelta, ma vorrei ricordare che doveva risolvere il problema -sottolinea Montesano- Prima hanno detto che immunizzava per un anno. Poi sei-otto mesi, poi che bisogna rifarlo ogni anno, poi ora avvertono di stare attenti perché si diventa infettivi, e addirittura che, vaccinandosi, si possono creare le varianti. Qualcosa non torna, le persone devono sapere, poi decidono liberamente. Le nostre nonne ci dicevano 'senti tutte le campane', bisogna seguire i consigli delle nonne".

Montesano va ancora avanti nella riflessione: "Quando Jacques Attali (economista e banchiere francese, ndr) scriveva che siamo troppi sulla terra e che dobbiamo diminuire, bisogna prestare orecchio. Amici miei, ve vogliono eliminà: no perché siete ebrei, neri, poveri o brutti, perché siete troppi", ironizza l'attore. Che torna anche sulla questione dei discussi protocolli di cura per il Covid: "I protocolli sono sbagliati, la famosa 'vigile attesa' ha creato un sacco di danni -dice- Allora perché Speranza ha fatto ricorso al Consiglio di Stato per ripristinare questo protocollo? Sapevate che il vaccino è sperimentale, e che è ammesso solo se non ci sono valide cure alternative? Ecco, bisogna farsi qualche domanda".

Montesano mette dunque a fuoco il senso dell'incontro di sabato, che potrebbe essere il primo di una serie: "Non ci riconosciamo in nessuno schieramento politico, anche perché sono tutti responsabili da quarant'anni a questa parte -precisa- Farò un excursus ironi-comico della nostra storia, far capire come siamo passati dal boom allo sboom, ho rielaborato molti temi del mio spettacolo 'E' permesso'". Perché "il caso di Ciro Grillo, Fedez, lo scudetto dell'Inter, sono solo argomenti che servono per distrarre da quelli veramente importanti", rileva Montesano. Che non anticipa i nomi di chi salirà sul palco ("ancora non sono confermati ma saranno persone del loro mestiere, un avvocato, un giornalista, un giovane attore e altri personaggi coraggiosi", annuncia) ma rivela: "Canteremo la canzone di Giorgio Gaber-Luporini 'La libertà'. Spero che la popolazione di questa borgata sofferente partecipi, e ascolti. Io vado a casa loro, e comincio con una periferia romana dimenticata". (di Ilaria Floris)

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