Report dell'Istituto superiore di sanità: Rt sale a 0,85, incidenza a 48 casi su 100mila abitanti. Occupazione terapie intensive stabile, scende in aree mediche
Sale ancora l'indice di trasmissibilità di Covid in Italia, l'incidenza è in lieve calo. "Nel periodo 25 gennaio-7 febbraio, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85 (range 0,71-1,04), in aumento rispetto alla settimana precedente", quando era a 0,73, "ma sotto la soglia epidemica" di 1 (se si esclude il range superiore), secondo quanto riporta l'Istituto superiore di sanità sulla base dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia Iss-ministero della Salute.
L'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero resta sotto quota 1 (anche nel range superiore), ma risulta "in lieve aumento" rispetto al dato della precedente settimana: il valore è di 0,91 (0,86-0,95) al 7 febbraio contro il dato di 0,85 (0,80-0,89) calcolato al 31 gennaio.
INCIDENZA - Continua il calo dell'incidenza settimanale di Covid in Italia: il dato a livello nazionale scende lievemente a 48 casi ogni 100.000 abitanti (10-16 febbraio) dal valore precedente di 52 ogni 100.000 abitanti (3-9 febbraio).
TERAPIE INTENSIVE E REPARTI ORDINARI - E' stabile il numero dei ricoverati Covid nelle terapie intensive e ancora in calo nei reparti ordinari degli ospedali d'Italia. Per quanto riguarda il tasso di occupazione in terapia intensiva il dato resta a 1,6% (secondo la rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 16 febbraio), stesso valore della settimana precedente (rilevazione al 9 febbraio). Il tasso di occupazione nelle aree mediche a livello nazionale invece scende al 5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 16 febbraio) contro il 5,4% della settimana precedente, stando al quadro che emerge dai dati principali del monitoraggio di Iss e ministero della Salute.
RISCHIO REGIONI - Scendono a quota zero questa settimana le regioni classificate a rischio alto per Covid per molteplici allerte di resilienza in Italia. Nove regioni/province autonome sono a rischio moderato (ai sensi del Dm del 30 aprile 2020), e 12 risultano classificate a rischio basso. Infine dal monitoraggio emerge che sono 14 le regioni/province autonome che riportano almeno un'allerta di resilienza, mentre 5 riportano molteplici allerte di resilienza.
Dalla tabella che riporta la valutazione complessiva di rischio, le 9 regioni/province autonome che vengono classificate a rischio moderato risultano essere: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, pa di Bolzano e pa Trento, Puglia, Toscana e Valle d'Aosta. A rischio basso sono invece le restanti: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto.