"Mi aspetto un piano per la stagione invernale"
"I dati che abbiamo oggi ci dicono che Covid-19 sta riprendendo vigore, la circolazione di queste varianti con grandi capacità di trasmissione fa sì che il virus circoli maggiormente, quindi credo sia indispensabile che il ministero della Salute affronti questo andamento epidemico con una valutazione settimanale, per essere pronto ad avviare quelle che sono le misure necessarie a contrastare la circolazione laddove ci fosse un incremento significativo" dei casi. "Se necessario occorrerà riconsiderare le misure di contenimento, tra le quali l’eventuale uso di mascherine in determinati ambienti, ad esempio". Lo sottolinea all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), a margine del XXI congresso nazionale, in corso a Roma.
Sicuramente, “con la circolazione virale del Covid in aumento - aggiunge - mi aspetto un piano per la stagione invernale. Il ministro Schillaci ha già detto che intende fare una campagna di informazione per riportare all'attenzione della popolazione il tema della vaccinazione, l’arma più efficace che abbiamo per cercare di bloccare la pandemia", sottolinea.
"Bisogna prendere atto che la popolazione è stanca della vaccinazione anti-Covid considerata da molti come un fastidio, un elemento di grande fatica psicologica. Ma dobbiamo insistere sulla campagna per la quarta dose che va a rilento, dando la priorità ai soggetti fragili", ha poi detto Andreoni a margine del XXI Congresso nazionale, in corso a Roma, che aggiunge: "In generale, se l’epidemia tenderà ad evolvere ulteriormente dovremo riconsigliare la vaccinazione a tutta la popolazione".
“Dobbiamo fare il massimo sforzo per convincere le persone fragili a fare la quarta dose e, in alcuni casi, addirittura la quinta dose – raccomanda Andreoni -. Più vacciniamo più riusciamo a controllare la circolazione del virus. Questo è un dato incontrovertibile e abbondantemente dimostrato dalla scienza medica e dai dati dell’epidemiologia. In questo senso la vaccinazione dovrebbe essere maggiormente estesa il più possibile".