Il legale della famiglia: "Nessuno ci ha avvisati, pazzesco"
"Mi colpisce la riapertura delle indagini, una riapertura improvvisa. Se è su impulso di Papa Francesco, ben venga". Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, commenta così all'Adnkronos la notizia di una nuova riapertura del caso decisa dal promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi insieme alla Gendarmeria.
"Non so se è una decisione presa dopo la recente proposta di aprire una inchiesta parlamentare - continua - Magari potrebbe nascere una collaborazione tra Stato italiano e Vaticano, mancata per 40 anni. E' chiaramente una notizia positiva e mi auguro di essere sentito dagli inquirenti".
"Siamo sicuramente contentissimi della riapertura delle indagini, ma è pazzesco che non siamo stati avvisati. Non sappiamo nemmeno su cosa stiano indagando, l'ultima denuncia che ho presentato è del 2019 e non ho avuto alcun cenno di riscontro. L'ultima volta che ho chiesto al promotore di incontrarlo è stato un anno fa. Magari hanno elementi nuovi loro e stanno procedendo ex ufficio, non lo so", dice all'Adnkronos l'avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi.
"Abbiamo presentato tantissime istanze, ogni volta che c'era un elemento nuovo lo abbiamo rappresentato all'ufficio del promotore. A dicembre 2021 ho scritto a Papa Francesco, il quale a gennaio 2022 mi ha risposto dicendo di rivolgermi all'ufficio del promotore per mettere a loro disposizione le informazioni nuove che avevamo. Da lì il nulla" conclude. (di Silvia Mancinelli)