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Caso Consip, due condanne: assolti Tiziano Renzi e Lotti

Cadute le accuse nei confronti di Bocchino e Romeo. Lotti: "Fine di un incubo, giustizia è fatta"

Tiziano Renzi - Fotogramma
Tiziano Renzi - Fotogramma
11 marzo 2024 | 14.32
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Due condanne e otto assoluzioni, tra cui quella di Tiziano Renzi, padre del leader di Italia Viva, e dell'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, nell'ambito del processo sul caso Consip. Il tribunale di Roma ha condannato a un anno e mezzo l'ex maggiore del Noe Giampaolo Scafarto, e a 3 mesi il colonnello dell'Arma Alessandro Sessa. I due sono stati condannati a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 50mila euro a favore del ministero della Difesa.

I giudici dell'ottava sezione penale di Roma hanno assolto inoltre, sia con la formula perché il fatto non sussiste e il fatto non costituisce reato, l'ex parlamentare Italo Bocchino, l'imprenditore Alfredo Romeo, Emanuele Saltalamacchia, all'epoca dei fatti comandante dei Carabinieri della legione Toscana, l'ex presidente di Publiacqua Firenze, Filippo Vannoni, e Stefano Massimo Pandimiglio. Le accuse contestate nell'inchiesta avviata nel 2016, a vario titolo e a seconda delle posizioni, andavano dal traffico di influenze illecite, rivelazione del segreto, falso, favoreggiamento, millantato credito e tentata estorsione.

Lotti: "E' la fine di un incubo, vita stravolta ma giustizia è fatta"

"Assolto perché il fatto non sussiste. Assolto perché il fatto non costituisce reato. 7 anni e 2 mesi. 2635 giorni. Oggi è la fine di un incubo", commenta su Facebook Luca Lotti.

"Il processo Consip si è concluso. Un processo lungo, lunghissimo. Un iter che ho seguito dal primo giorno del processo, anzi dal primo momento che la parola Consip ha invaso, travolto e letteralmente stravolto la mia vita. Dal giorno in cui ho scoperto dai giornali di essere indagato (era il 23 dicembre 2016) ho chiesto di essere sentito, mi sono sottoposto a un confronto con il mio diretto accusatore, tre interrogatori nella fase delle indagini, un esame durante l’udienza preliminare e un’ultima interrogazione durante il dibattimento di primo grado", prosegue l'ex ministro dello Sport.

"Non ho mai sollevato un legittimo impedimento tanto da essere in aula e non in Parlamento anche il giorno della seconda elezione del Presidente della Repubblica Mattarella. Non ho perso nessuna delle udienze che mi riguardavano. Ho sempre avuto fiducia nella serietà della Magistratura. Oggi, con certezza definitiva, sappiamo la verità. Oggi, dopo oltre 7 anni, giustizia è fatta", prosegue Lotti.

E ancora: "Vorrei guardare negli occhi tutte le persone superficiali e i vigliacchi che hanno subito ‘emesso sentenze’ di colpevolezza, i leoni da tastiera, i tanti politici - anche del mio partito - che hanno vomitato accuse e giudizi su di me. Vorrei solo guardarli. Senza dire una parola. A nessuno di loro auguro di subire quello che ho subito io in tutto questo lunghissimo periodo".

"Nel 1710, non proprio l’altro ieri, lo scrittore irlandese Jonathan Swift aveva scritto: 'La falsità vola e la verità arriva zoppicando dopo di essa'. Aveva ragione! Perché sì, questo processo è formalmente finito, ma ci vorrà ancora un po’ per chiudere quello che è stato uno dei traumi più dolorosi che ho dovuto affrontare -prosegue l'ex ministro dello Sport-. Come è cambiata la mia vita lo sanno le persone che mi sono state vicino e che ringrazierò sempre, a partire dalla mia famiglia e gli Amici veri. È a loro che vanno i miei pensieri e il mio grazie più grande. Loro sanno chi sono, non hanno mai avuto dubbi e questa è la ricchezza che conta di più. Un ringraziamento speciale, infine, a Franco Coppi e a Ester Molinaro: la loro grandissima professionalità resterà per me un esempio profondo e incancellabile".

"Stasera, dopo aver dato la buonanotte ai miei figli, andrò a letto presto provando a dormire. Poi, finalmente, ripartirà il mio viaggio. Adesso mi interessa solo il futuro, è lì che passerò il resto della mia vita", conclude Lotti.

Matteo Renzi: "Sette anni di massacro mediatico, tutti i miei amici assolti"

"Vi ricordate il caso Consip? Dopo sette anni di massacro mediatico oggi è arrivata la sentenza. E sapete come è finita? Tutti i miei amici assolti. Tutti! E sapete chi è stato condannato? Quei pubblici ufficiali che hanno tramato contro di noi facendo falsi pur di attaccarci. I miei amici invece assolti",scrive Matteo Renzi sui social.

"Sette anni, i titoloni di tutti i giornali, i talk, un danno reputazionale infinito. E il danno politico, morale, umano. E per qualcuno addirittura la custodia cautelare. Poi oggi arrivano le assoluzioni per tutti -prosegue il leader di Iv-. Tra gli assolti un uomo che si chiama Tiziano Renzi, mio padre. Assolto anche stavolta. Ti voglio bene, babbo. Abbraccio tutti gli altri imputati assolti di cui in gran parte conosco il dolore e la rabbia. E abbraccio le loro famiglie che in questo momento stanno piangendo di gioia".

"C'è un giudice a Roma dopo sette anni. Ma ci sarà qualcuno nelle redazioni, in Parlamento, nella classe dirigente di questo Paese che avrà finalmente il coraggio di chiedere scusa? Ma vi rendete conto di quanto il presunto scandalo Consip ha inciso per distruggere la nostra azione politica e ora scopriamo che era tutto regolare? Ho nel cuore allo stesso tempo una felicità incontenibile e un dolore che non si cicatrizza".

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