Si è ucciso con l'arma di ordinanza un poliziotto penitenziario da molti anni in servizio nella casa di reclusione di Padova. A darne notizia è il Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria.
"Siamo sconvolti - dichiara il segretario generale del Sappe Donato Capece - sembra non avere fine il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti al corpo di Polizia Penitenziaria. L’uomo era benvoluto da tutti, sempre allegro e simpatico. Faceva servizio nella portineria del carcere. Nessuno mai ha percepito un suo disagio. E' importante evitare strumentalizzazioni, ma è fondamentale e necessario comprendere e accertare quanto hanno eventualmente inciso l'attività lavorativa e le difficili condizioni lavorative nel tragico gesto".
"Questo è il secondo suicidio nelle file della Polizia Penitenziaria dall’inizio dell’anno - ricorda Capece - Lo scorso anno sono stati 11 gli agenti che si sono tolti la vita: il ministero della Giustizia e il Dap non possono continuare a tergiversare su questa drammatica realtà. Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del personale di Polizia Penitenziaria. Come anche hanno evidenziato autorevoli esperti del settore, è necessario strutturare un’apposita direzione medica, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria".