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Gay: da Tar Lazio alt a prefetti su trascrizione matrimoni/Cronologia

Ecco in sintesi le tappe principali sulla vicenda delle trascrizioni dei matrimoni gay celebrati all'estero

Trascrizione di un matrimonio  gay celebrato all'estero da parte dei sindaco di Roma Ignazio Marino (Infophoto) - INFOPHOTO
Trascrizione di un matrimonio gay celebrato all'estero da parte dei sindaco di Roma Ignazio Marino (Infophoto) - INFOPHOTO
09 marzo 2015 | 19.38
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Il Tar del Lazio ha accolto oggi il ricorso di alcune coppie gay contro l'annullamento disposto dal Prefetto di Roma della trascrizione della loro unione contratta all'estero. Ecco in sintesi le tappe principali sulla vicenda delle trascrizioni dei matrimoni gay:

-9 aprile 2014: il Tribunale di Grosseto accoglie la richiesta da parte di una coppia gay (che si era sposata a New York il 6 dicembre 2012) di trascrivere nei registri dello Stato Civile il proprio matrimonio. E' la prima volta che in Italia viene riconosciuto lo status di coppia sposata all'estero a due persone dello sesso.

- 14 luglio 2014: a Napoli, a Palazzo San Giacomo, si svolge la trascrizione del matrimonio contratto in Spagna tra il napoletano Roberto e lo spagnolo Miguel.

- 22 luglio 2014: per effetto di una direttiva emanata dal sindaco Virginio Merola, il Comune di Bologna dà il via libera alla trascrizione dei matrimoni celebrati all'estero tra persone dello stesso sesso.

- 7 ottobre 2014: il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, invia ai prefetti una circolare nella quale si chiede di "rivolgere ai sindaci formale invito alla cancellazione" delle trascrizioni dei matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso. "Al di là della validità formale della celebrazione secondo la legge straniera, l'ufficiale di Stato civile ha il dovere di verificare la sussistenza dei requisiti sostanziali necessari affinché la celebrazione possa produrre effetti giuridicamente rilevanti" si legge nella circolare.

- 18 ottobre 2014: il sindaco di Roma Ignazio Marino trascrive i matrimoni celebrati all'estero da 16 coppie gay.

- 27 ottobre 2014: il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, invita il sindaco Giuliano Pisapia a procedere alla cancellazione delle trascrizioni dei matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso.

- 31 ottobre 2014: il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, invia al sindaco di Roma Ignazio Marino un atto per l'annullamento delle trascrizioni nel registro di Stato civile dei 16 matrimoni gay.

- 4 novembre 2014: il prefetto di Milano adotta il 'provvedimento di annullamento' di trascrizione delle 13 nozze tra persone dello stesso sesso, celebrate all'estero, e trascritte dal sindaco Pisapia. A Roma, il Campidoglio annuncia che ricorrerà al Tar contro l'annullamento delle trascrizioni dei matrimoni gay contratti all'estero.

- 17 dicembre 2014: l'Amministrazione comunale di Napoli presenta, tramite la sua avvocatura, ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento del prefetto che, in osservanza della circolare del Ministero dell'Interno, ha annullato le trascrizioni dei matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso, registrate all'anagrafe comunale negli scorsi mesi a seguito della direttiva del 23 giugno emanata dal sindaco Luigi de Magistris.

- 4 febbraio 2015: il gip di Milano Gabriella Manfrin dispone l'archiviazione dell'indagine in cui si ipotizza l'abuso d'ufficio a carico di ignoti per la vicenda delle trascrizioni dei matrimoni tra coppie omosessuali contratti all'estero da parte del Comune di Milano. Il sindaco Giuliano Pisapia, avendo effettuato le trascrizioni e non avendo ottemperato alla richiesta del prefetto di cancellarle, lo scorso 17 gennaio aveva annunciato pubblicamente di essere indagato, salvo poi essere smentito due giorni dopo dal procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Nei giorni precedenti il pm Letizia Mannella aveva chiesto alla procura di archiviare il caso.

- 19 febbraio 2015: il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, nomina un commissario per cancellare le trascrizioni dei matrimoni omosessuali contratti all'estero eseguite dal sindaco Giuliano Pisapia. Si tratta di una dozzina di matrimoni. Il sindaco Pisapia si era rifiutato più volte di cancellarle in quanto le riteneva legittime.

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