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Camorra in Veneto, "legami con la politica"

(Fotogramma /Ipa)
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19 febbraio 2019 | 08.08
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Il Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria Trieste e la squadra mobile di Venezia stanno eseguendo, dalle prime luci dell'alba "in provincia di Venezia, Casal di Principe (Caserta) e altre località, 50 misure di custodia cautelare personale per associazione a delinquere di stampo mafioso e vari gravi reati, nonché 11 provvedimenti di obblighi di dimora e di altro tipo disposti su richiesta della procura distrettuale della Repubblica di Venezia". Lo fa sapere in una nota la stessa procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia - Direzione distrettuale antimafia.
L’operazione, denominata 'At Last', vede la partecipazione di oltre 300 uomini
anche del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) della Guardia di finanza di Roma, del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato e del Nucleo di Polizia economico-finanziaria Venezia. In corso di esecuzione sequestri preventivi per beni e valori pari a 10 milioni di euro.

"Quello che emerge di più dalle indagini è il rapporto della criminalità organizzata con il mondo politico. L'arresto del sindaco di Eraclea, Mirco Mestre, ha visto accertato il fatto che vi è stato nelle elezioni 2016 uno scambio di voti tra criminalità, che non ha procurato tantissimi voti, ma quelli necessari a vincere, in cambio di coperture a strade più rapide nella gestione delle attività economiche". A dichiararlo, il procuratore della Repubblica di Venezia Bruno Cherchi nel corso della conferenza stampa che ha annunciato questa mattina in Tribunale la maxi operazione. Cherchi ha quindi aggiunto: "Questo è il primo caso che viene scoperto nel Veneto, fattispecie di particolare pericolosità, perché dimostra la presenza della criminalità organizzata". Mirco Mestre è stato eletto sindaco nel maggio del 2016 a capo della lista civica di centrodestra "Eraclea si cambia", ed è stato accusato di voto di scambio.

Per il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, "questa organizzazione ha soppiantato la Mala del Brenta, assorbiti in struttura. Il clan era talmente in grado di controllare il territorio da entrare in contatto con altre organizzazioni, diventando il riferimento territoriale per la ‘Ndrangheta, che dove necessario faceva riferimento ai Casalesi". L'analisi del procuratore è proseguita portando un esempio: "Uno dei rapporti menzionati è quanto capitato a un direttore bancario, la fidanzata aveva subito il furto di una valigetta con tesi. Lui si è rivolto a loro per recuperarla, in meno di 24 ore tutto è stato restituito. La capacità di questo soggetto era anche di influire con la banca. Sono modalità con cui i soggetti si sono affermati verso l'impresa, la politica, la parte sana del territorio che anziché far da barriera si sono avvalsi della Camorra per ottenere risultati".

"Cinquanta arresti e sequestri di beni per 10 milioni: è il bilancio dell’operazione anti-camorra che ha fatto scattare le manette in Campania e in Veneto. Notizie di questo tipo fanno cominciare bene la giornata", il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Il titolare del Viminale ringrazia poi la Guardia di Finanza e la Polizia, "che hanno eseguito questa brillante operazione con il coordinamento della Dda di Venezia. Vogliamo inseguire i boss e i loro sporchi affari ovunque siano".

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