Storia dell'orrore arriva da Sant'Antimo. Ragazzino con disturbi psichici malmenato e palpeggiato
Bullizzato, ridicolizzato e addirittura palpeggiato da tre compagni di scuola: la vittima è un minorenne con disabilità psichica. Tre giovani di Sant'Antimo (Napoli) sono finiti in carcere stamattina. Ad arrestarli i carabinieri. I tre giovani indagati (uno dei quali minorenne all'epoca dei fatti) sono gravemente indiziati, in concorso tra loro e a vario titolo, di atti persecutori e violenza sessuale di gruppo in danno di un minore, con l'aggravante di aver agito approfittando della debolezza psichica e del ritardo cognitivo della vittima.
I fatti sono emersi dopo la denuncia della madre del ragazzino disabile, presentata in caserma lo scorso marzo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, si tratterebbe di un gravissimo caso di bullismo ai danni del minorenne portatore di handicap. Le indagini, condotte in sinergia tra le due Procure, hanno permesso di raccogliere diversi elementi nei confronti dei tre indagati, compagni di scuola della vittima che, con ripetute aggressioni fisiche, violenze verbali, ingiurie, offese, insulti ed atti denigratori quali sputi, palpazioni genitali e addirittura urinando sul ragazzino, hanno causato al minore un perdurante e grave stato di ansia e paura. Alcuni episodi sarebbero stati anche ripresi con gli smartphone.
Il 17enne, vittima dei bulli che si presentavano a casa fingendosi suoi amici, non voleva più andare a scuola perché aveva paura. La madre della vittima ha scoperto l'accaduto quando il figlio stesso le ha inviato su WhatsApp due video delle violenze subite nei mesi precedenti. Il 17enne avrebbe raccontato di essere vittima dei bulli per evitare che la madre li facesse tornare a casa sua.
La donna ha sporto denuncia lo scorso settembre, qualche giorno dopo aver visionato i filmati sul suo cellulare. Il 17enne veniva colpito con pugni, schiaffi, calci. E ancora deriso, spintonato, insultato. In uno dei filmati, si vede il 20enne che si denuda e costringe la vittima ad atti sessuali, incitato dagli altri due giovanissimi indagati. Agli atti sono presenti tre video che risalirebbero al periodo di febbraio e marzo di quest'anno.