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Bollette, da 'spese fuori controllo' a 'performance positive': tutte le regioni

Il caro energia minaccia i sogni di ripresa dell'economia del Belpaese, costringendo le famiglie italiane a fare i conti con bollette sempre più salate

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20 febbraio 2022 | 12.04
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Il caro energia minaccia i sogni di ripresa dell'economia del Belpaese, costringendo le famiglie italiane a fare i conti con bollette sempre più salate. E se, da una parte, il governo prova a correre ai ripari stanziando risorse aggiuntive con un nuovo decreto, dall'altra le promesse dell'esecutivo non fermano la protesta nelle città: giovedì 10 febbraio palazzi e monumenti di tutta Italia sono rimasti al buio, per effetto di una iniziativa promossa dall'Anci in 3 mila città con l'obiettivo di sensibilizzare il governo sugli effetti del caro bollette; giovedì 17 febbraio sono stati invece agricoltori e allevatori della Coldiretti a scendere in piazza. Ma prima della recente ondata di rincari, com'è stata la gestione delle spese per i consumi da parte delle Regioni italiane? A questa domanda ha risposto la Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana (di seguito Fondazione Gari), che nell'ambito del progetto 'Pitagora' ha realizzato per l'Adnkronos un rating dettagliatissimo degli Enti pubblici in rapporto a tre voci di costo: energia elettrica, acqua e gas. (GUARDA LA TABELLA DATI 2020 / TABELLA CAPOLUOGHI )

Si scopre così, scorrendo la tabella elaborata dal Centro Ricerche della Fondazione, che la Regione Campania nel 2020 ha speso oltre 83 milioni di euro di elettricità per il funzionamento delle sue strutture: un incremento notevole rispetto al 2019, anno in cui la Regione amministrata da Vincenzo De Luca ha speso oltre 36 milioni di euro di energia elettrica, a fronte dei 42 milioni 403 mila euro spesi nel 2018 e dei 60 milioni 685 mila euro sborsati nel 2017.

Il rating assegnato alla Campania per quanto riguarda la spesa per energia elettrica è 'C', mentre le Regioni più virtuose (e quindi 'premiate' con una tripla 'A') per la Fondazione Gari sono: Emilia Romagna - che, per esempio, ha speso 2 milioni 362 mila euro per l'elettricità - Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Toscana e Veneto. Come si è arrivati a questa classificazione? Il Centro Ricerche della Fondazione Gazzetta Amministrativa analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell'Ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici. Le spese dell'Ente - in questo caso le Regioni - in relazione alle singole voci (elettricità, acqua e gas) vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di "performance positiva" (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), "scostamento lieve" (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), "scostamento considerevole" (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), "spesa fuori controllo" (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media).

Il rating - che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi - assegna alla migliore performance la tripla 'A', mentre alla peggiore viene attribuita la lettera 'C'. Per quanto riguarda i costi per l'acqua, a finire sotto la lente di ingrandimento è il Lazio, che nel 2020 ha speso 2 milioni 335 mila euro, a fronte della spesa di 1 milione 722 mila euro del 2019. La spesa per l'acqua effettuata dal Lazio è etichettata come "fuori controllo" e per questo motivo alla Regione governata da Nicola Zingaretti viene assegnato un rating 'C': in relazione a questa voce di spesa, le Regioni più virtuose risultano essere Calabria, Lombardia e Veneto. Nel dettaglio, la cifra investita dalla Regione di Luca Zaia, per esempio, ammonta a poco più di 59 mila euro.

L'ultima voce di spesa esaminata dalla Fondazione Gari è quella relativa al gas: in questo caso la 'maglia nera' va al Molise che nel 2020 ha sborsato circa 152 mila euro. Una cifra che, sebbene sia nettamente inferiore ai 422 mila euro spesi nel 2018, supera comunque la media del 'cluster' di appartenenza calcolata dall'algoritmo. Il rating finale elaborato dalla Fondazione Gari tiene conto di tutte e tre le voci di spesa in esame (elettricità, acqua e gas) e premia con una tripla 'A' Calabria, Liguria, Lombardia, Marche e Veneto. Immediatamente dopo, con un rating 'AA' si classificano Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia, mentre alla Toscana va una sola 'A'. Alla Puglia e all'Umbria viene assegnata una tripla 'B'; doppia 'B' invece per il Lazio. Chiudono la classifica con una sola 'B': Abruzzo, Basilicata, Campania e Molise. Senza voto le Regioni a statuto speciale Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta perché le spese sono considerate "non comparabili": questi Enti, infatti, presentano voci di spesa autonome e diverse da quelle delle Regioni a statuto ordinario che non consentono all'attività di ricerca una perfetta comparazione tra le singole voci. Le tabelle complete della ricerca sono pubblicate sul sito www.adnrkonos.com

(Di Antonio Atte)

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