"Per tutti voi, figli di una patria che non amate più, siamo qui a ricordarvi che il proprio popolo si ama e non si distrugge". E' questa la provocazione lanciata da un gruppo di estrema destra irrotto durante l'assemblea della rete di associazioni per migranti "Como Senza Frontiere'. Martedì sera - spiega il circolo Arci locale in una nota intitolata "Provocazione fascio razzista" - quindici esponenti dell'associazione 'Veneto fronte skinheads' hanno fatto irruzione nel chiostrino di Sant'Eufemia e hanno "imposto la lettura di un volantino che si concludeva con il bizzarro slogan: 'Basta invasione'". Una sorta di "proclama" ascoltato in silenzio dai rappresentanti delle associazioni, prima che il gruppo neofascista abbandonasse l'incontro. Nessuno scontro fisico o verbale, dunque, solo tanta indignazione. "Riteniamo questo fatto estremamente grave", commenta su Facebook l'Anpi di Como, condannando l'incursione squadrista ed esprimendo preoccupazione per "una escalation neofascista in atto da tempo anche a livello nazionale e a cui le Istituzioni repubblicane devono reagire con fermezza". "Da tempo denunciamo una pericolosissima deriva di stampo fascista a Como, in Lombardia, in Italia ed in Europa e purtroppo spessissimo sottovalutata dalle istituzioni", gli fa eco Rifondazione Comunista, chiedendo alle autorità di far luce sull'identità di coloro che hanno cercato di "intimorire le persone presenti alla riunione assicurandoli alle sanzioni che meritano".