La nota di TBS crew Srl, la società controllata dall'imprenditrice: "Proventi donati all'associazione Stomp Out Bullying nel 2019, in linea con quanto comunicato su Instagram"
Chiara Ferragni senza pace. Dopo quanto riportato oggi da diversi quotidiani - che dopo pandoro e uova parlano di "dubbi" anche sui proventi della bambola in edizione limitata creata con Trudi per supportare una no profit impegnata contro il cyberbullismo - ecco arrivare la nota chiarificatrice della TBS crew Srl, società controllata dall'influencer.
"In merito a quanto riportato in data odierna da alcuni organi di informazione relativamente alla bambola Ferragni - si legge -, TBS crew Srl, società controllata da Chiara Ferragni, precisa che i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate da TBS al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce, sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019". TBS sottolinea come "il tutto è avvenuto, quindi, totalmente in linea con quanto comunicato sul canale Instagram di Chiara Ferragni e sugli altri riconducibili a TBS Crew Srl".
La società "infine, specifica altresì che l’impegno a favore di Stomp Out Bullying ha riguardato - come dichiarato nei materiali di comunicazione - esclusivamente le vendite delle bambole fatte sul canale e-commerce diretto e non anche su altri canali gestiti da terzi".
Una bambola dagli "occhioni azzurri, capelli biondissimi, biker di pelle e completo in Vichy". Una "versione mini, morbidissima e super fashion" della influencer. Così veniva presentata nel 2019 la 'Chiara Ferragni Doll by Trudi', iniziativa nata dal desiderio dell'imprenditrice - si legge su The Blonde Salad - di "schierarsi in un progetto speciale contro il cyberbullismo" dopo l'esperienza diretta per averlo subito. Un prodotto in edizione limitata e un tempo massimo per accaparrarselo: 48 ore. Il costo? 35 euro, con i "ricavati degli acquisti effettuati su theblondesalad.com che verranno devoluti a Stomp Out Bullying. Ovvero un’ associazione no profit che da anni si impegna affinché venga combattuta la catena d’odio creata da bullismo, cyberbullismo, omofobia e discriminazioni nei confronti della comunità LGBTQ".
"Obiettivo della realizzazione della bambola - si legge ancora sul sito dell'influencer - è, infatti, non solo quello di rendere felice chi la riceverà, ma di diffondere un messaggio importante, parlando apertamente di una forte tematica sociale che negli ultimi anni affligge sempre più ragazzi e ragazze in tutto il mondo. La stessa Chiara ha dichiarato di essere stata vittima di un sistema che spinge sempre più spesso a credere di non essere abbastanza belli, intelligenti, magri, famosi…abbastanza per degli stereotipi sbagliati imposti da una mentalità che tutti noi dovremmo impegnarci a combattere. La bambola nasce proprio con lo scopo di essere un piccolo ma primo passo concreto, per aiutare chiunque sia stato colpito da questo fenomeno perché come dice Chiara Ferragni: '..Non dovete permettere a nessuno di farvi credere di non essere abbastanza, MAI!'". Oggi, dopo gli articoli apparsi su diversi quotidiani, la nota della socità.