L'azienda: "Lavorato con Chiara nel 2023, non useremo i contenuti"
Chiara Ferragni viene abbandonata da un altro sponsor: la Coca Cola. "Abbiamo lavorato con Chiara in Italia nel 2023, anche per alcune riprese tenutesi lo scorso dicembre. Al momento non prevediamo di usare questi contenuti" afferma Coca Coca in una nota, in merito a quanto riportato oggi da 'La Repubblica'. Secondo quanto anticipato dal quotidiano, l'influencer era stata scelta per girare uno spot che sarebbe andato in onda a fine gennaio ma, dopo il caso del pandoro Balocco e delle uova di pasqua Dolci Preziosi, la compagnia della bevanda analcolica più bevuta al mondo avrebbe deciso di non utilizzare la pubblicità con Ferragni.
Bene la decisione di Coca Cola di bloccare lo spot con Chiara Ferragni, ''a seguito dello scandalo sulla finta beneficenza legata al pandoro Balocco - afferma il Codacons in una nota - Ma ora tutte le altre aziende che hanno contratti di sponsorizzazione con influencer famosi devono adottare analoghe misure o scatteranno inevitabili provvedimenti da parte dei consumatori''.
La scelta della compagnia ''dimostra attenzione e rispetto verso i consumatori lesi dallo scandalo del 'pandoro gate', e fa seguito a quanto già deciso da Safilo nei giorni scorsi, società che hanno giustamente messo i diritti dei cittadini e dei loro clienti prima degli interessi economici degli influencer'', afferma il Codacons.
''Ora però la questione - secondo l'associazione - deve allargarsi a tutto il mondo ambiguo e poco trasparente dei social network, e le aziende che hanno contratti di sponsorizzazione attivi sia con la Ferragni, sia con altri influencer famosi, devono adottare analoghi provvedimenti, considerati i gravi fatti emersi e la pubblicità ingannevole od occulta che troppo spesso viene fatta da tali personaggi attraverso i canali social''.
''Nei confronti delle società, che non si attiveranno per tutelare gli interessi dei consumatori e dei loro clienti, stiamo studiando la possibilità di un boicottaggio internazionale dei loro prodotti, in collaborazione con le associazioni dei consumatori europee con cui abbiamo avviato i primi colloqui'', conclude il Codacons.