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Alfredo Cospito, il legale: "E' determinato a proseguire sciopero della fame"

"Suo grande merito è aver riportato al dibattito pubblico cosa è il 41 bis e se è compatibile o meno con la Costituzione"

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
10 gennaio 2023 | 17.51
LETTURA: 2 minuti

"Alfredo Cospito è assolutamente determinato a proseguire lo sciopero della fame e ha intrapreso un'iniziativa rispetto alla quale non ci sono spazi di mediazione. E' ormai evidente che, visto anche il pronunciamento del Tribunale di Sorveglianza, la questione del 41 bis è diventata centrale su qualsiasi altro argomento". Lo afferma all'Adnkronos l'avvocato Flavio Rossi Albertini, legale dell'anarchico al 41 bis Alfredo Cospito, detenuto nel penitenziario di Sassari, dove oggi ha ricevuto la visita del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

"La decisione della Corte d'assise d'appello di Torino di rinviare alla Corte Costituzionale" la decisione sulle attenuanti "fa ben sperare rispetto alla possibilità di scongiurare l'ergastolo - spiega l'avvocato Rossi Albertini - attraverso un giudizio che, si spera, consenta la prevalenza dell'attenuante dell'articolo 311 del codice penale sulla recidiva reiterata e permetta così l'abbattimento della pena dell'ergastolo a una pena tra i 21 e i 24 anni".

"Cospito sta giocando con la vita perché ritiene che una vita al 41 bis non sarebbe tale, non sarebbe una vita degna di essere vissuta. Questo è il senso della sua battaglia e il grande merito di Cospito è quello di aver riportato al dibattito pubblico cosa è il 41 bis e se è compatibile o meno con la Costituzione", continua l'avvocato Rossi Albertini.

"Siamo fiduciosi sulla decisione della Consulta, per la quale sicuramente ci vorranno ancora molti mesi, ma che si è già pronunciata su vicende astrattamente sovrapponibili a questa", prosegue il legale secondo il quale resta centrale tuttavia la questione del regime del 41 bis: "Alcuni giuristi si appellano al ministro della Giustizia, in realtà la possibilità di un intervento del ministro era contenuto in un comma poi abrogato. Alcune sentenze della Cassazione ritengono ci sia per la pubblica amministrazione un principio di revoca in autotutela e quindi in questo senso il ministro potrebbe procedere a una revoca anticipata (del 41 bis ndr) in autotutela, ma io lo ritengo difficile, considerato che si è espressa l'autorità giudiziaria".

"E' auspicabile una rapidissima decisione della Corte di Cassazione per l'annullamento della decisione del Tribunale di Sorveglianza" che ha confermato il 41 bis, continua l'avvocato, pronto a presentare nuove istanze per chiedere una "celerissima decisione sul merito".

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